SECONDA POESIA

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Il mondo intero non è che l’ansante officina del nulla.

Solo il vino: ogni affanno che resta è forgiato nel nulla,

e se non fossero l’anima e il cuore protesi alla festa d’amore,

anche quest’anima, sì, e questo cuore, sarebbero persi nel nulla,

La frescura dei santi giardini? Tu no, non cercarne la grazia.

Guarda bene, fluente cipresso: non è che ombra lunga del nulla.

Gioia è quella che senza amarezza nel petto t’assale:

lassù, a prezzo di pena e di pianto, è la gioia del nulla.

In questi giorni veloci che t’hanno concesso di sosta,

posa un poco, ché il tempo è la lenta distesa del nulla.

Te aspettiamo, coppiere, sull’orlo d’un mare che langue:

guarda, rapida viene e c’inghiotte già l’onda del nulla.

Quanto m’arda il dolore, e afflizione corroda, ben vedi.

A che scriverne, dirne? Parole gettate nel nulla.

Non si creda l’asceta al sicuro dal gioco geloso d’amore,

ché dal convento al ritrovo dei magi c’è un passo che è nulla.

Corre il verso d’un grande poeta sonoro nel mondo:

fama e infamia, a chi ha gioia ribelle, è il frastuono del nulla.

(Hafez)






 

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SECONDA POESIAultima modifica: 2012-06-12T00:00:00+02:00da giuliano106
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