LO STERCO DEL DIAVOLO (..e l’oro del poeta..)

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e l’oro del poeta 

…Gli altri…blog:

Dialoghi con Pietro Autier: un condannato a morte (1/4) &

Dialoghi con Pietro Autier 2: Un condannato a morte (5) &

Gli occhi di Atget: ….la nausea….


 

lo sterco del diavolo








…Tra gli studenti dell’università di Parigi, in quell’estate in cui

il Pet-au-Diable fu il punto focale della furfanteria studentesca

a Mont-Saint-Hilaire, era il poeta Francois Villon.

Nato Francois des Loges o de Montcorbier, dal paese natale del

padre nel borbonese, nel 1431, Villon prese più tardi il suo nome

dallo zio e tutore Guillaume de Villon, un rispettato e, come tu-

tore, indulgente canonico, il cui alloggio nel convento di St-Be-

noit-le-Bientourné a Parigi ospitò il futuro poeta già all’età di

sette, otto anni.

Il ragazzo, cui nel frattempo era morto il padre, era d’ingegno

vivace e padre Guillaume intraprese, come la povera madre

sperava, a sovrintendere e, quando necessario, a finanziare

la sua educazione.

Probabilmente nel 1443 il giovane de Montcorbier cominciò i

suoi studi universitari e nel 1449 divenne baccelliere e tre an-

ni dopo prese il dottorato in lettere.

Quali che fossero le compagnie di de Montecorbier alias Villon

fino ai suoi 24 anni, che a giudicare dal ritratto dell’uomo che

si ricava dalle sue poesie non dovevano essere le migliori, non

vi sono relazioni di infrazioni alla legge prima del 1455 quan-

do, verso le 9 di sera del 5 giugno, ferì a morte un prete chiama-

to Chermoye con il quale si era trovato coinvolto in una rissa.

Non appena le sue ferite furono curate da un barbiere a nome

Foucquet, Villon prudentemente fuggì da Parigi e rimase fuo-

ri città fino a che, nel gennaio dell’anno seguente, i suoi amici

riuscirono ad ottenergli una lettera di remissione, anzi, ebbe-

ro un tale successo da procurargliene due, una diretta a ‘Mae-

stro de Loges, altrimenti noto come Villon’ e la seconda a

‘Maestro Francois de Montcorbier’.

In ambedue le lettere si diceva che Villon aveva agito per au-

todifesa e nella seconda si comunicava che l’agonizzante….

Chermoye aveva detto ad un funzionario dello chatelet che

perdonava a Francois ogni offesa.

Perdonato così tre volte Villon tornò a Parigi dove il susse-

guente delitto di cui fu accusato fu quello di aver preso parte

ad un furto con scasso avvenuto alla vigilia di Natale del 1456

tra le 10 di sera e la mezzanotte.

Cenato ‘All’insegna del Mulo’ il poeta, un altro laureato in let-

tere, Guy de Tabarie, due rinomati scassinatori chiamati Colin

de Cayeulx, che era anche un Maestro, e ‘Petit Jehan’, nonché

un mancato monaco piccardo noto come Dom Nicholas, entra-

rono in una casa disabitata che aveva un muro in comune con

gli uffici della facoltà di teologia del collegio di Navarra.

Qui de Tabarie fu messo a far da palo, una scala fu appoggiata

al muro e gli altri sparirono nel collegio.

Due ore più tardi, i quattro tornarono.

Dissero a Tabarie d’aver scassinato uno scrigno nella sacrestia

da cui avevano ricavato un bottino di circa 100 corone di cui

gli dettero dieci corone e altre due ‘per far colazione’ la matti-

na dopo, una volta essersi divisi il resto fra loro.

Solo dopo qualche giorno Maestro Guy venne a sapere che la

cifra era tra le 5 e le 600 corone d’oro e che gli altri avevano in-

cassato più di 100 corone ognuno.

(prosegue…)




 

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LO STERCO DEL DIAVOLO (..e l’oro del poeta..)ultima modifica: 2013-01-05T00:00:00+01:00da giuliano106
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