PIONIERI E NATIVI: il dottor Cook e Thomas Bridges (un caso di plagio) (29)

Precedenti capitoli:

pionieri e nativi: il dottor Cook e Thomas Bridges (28) &

la sofferenza necessaria all’uomo (27)

Prosegue in:

pionieri e nativi: anatomia di un incontro (30) &

pionieri e nativi: Considerazioni ‘eretiche’ (31)

pionieri e nativi: anatomia di un incontro  (32)

 

un caso di plagio

 

 

 

 

 

 

 

Il signor Lucas Bridges approvò l’accordo a nome della famiglia.

Il sovrintendente lodò l’opera con entusiasmo, affermando come

fosse incredibile che potesse essere stata completata nell’arco di

una singola vita, e disse al signor Bridges che sarebbe stata distri-

buita nelle principali università e biblioteche di tutto il mondo.

Tuttavia c’erano ancora da risolvere i problemi tipografici, poi-

ché era necessario convertire l’alfabeto usato in un sistema fone-

tico universale – un lavoro di anni.

Comunque si pensava che sarebbe uscito dalla tipografia prima

della fine del 1914.

Con questa prospettiva il signor Bridges prese commiato.

 

un caso di plagio

 

Ma quando non mancava molto alla fine del 1914 la Prima guerra

mondiale piombò sull’Europa, travolgendo Bruxelles e l’Osserva-

torio.

Il prezioso dizionario sparì nuovamente.

Il signor Bridges riprese le ricerche dopo l’armistizio, ma le sue

lettere all’Osservatorio non ebbero alcun esito.

Questa volta il manoscritto sembrava davvero scomparso, e do-

po qualche tempo la famiglia rinunciò al compito apparentemen-

te disperato.

Poi, nel settembre del 1929, quindici anni dopo la sua ultima spa-

rizione, il documento ritornò alla luce.

Un membro della famiglia Bridges in Inghilterra ricevette senza

preavviso una lettera firmata dal dottor Ferdinand Hestermann,

professore all’università di Munster, il quale annunciava che sia 

il dizionario sia la grammatica erano in mano sua, che era estrema-

mente interessato all’opera e al suo autore e che desiderava sapere

di più di entrambi.

 

un caso di plagio

 

Questa volta fu la signora Alice Bridges a organizzare una spedi-

zione nel continente all’inseguimento del libro del padre.

In tutta fretta andò ad Amburgo in aereo, incontrò il professore e

avviò con lui un nuovo progetto per la pubblicazione, in omaggio

alla memoria del padre.

A questo punto fa il suo ingresso nella storia un altro personaggio:

il signor W. Barclay, già segretario dell’Esposizione del commercio

britannico allestita a Buenos Aires nel 1931, e da molti anni fedele

all’amico di famiglia Bridges, nella cui residenza australe si era re-

cato trent’anni prima.

I Bridges gli chiesero di seguire i lavori di pubblicazione e di scri- 

vere una prefazione introduttiva, come fece.

 

un caso di plagio

 

La storia sarebbe dovuta finire qui, ma le cose andarono diversa-

mente.

Il documento originale vergato da Thomas Bridges rimase in Eu-

ropa – nessuno dei Bridges, anzi, aveva ancora avuto modo di

vederlo – e, quando il professor Hestermann chiese il permesso

di continuare a studiarlo, i Bridges acconsentirono.

Decisero però che a tempo debito la proprietà del manoscritto sa-

rebbe passata al British Museum, e quando nel 1939 il signor Lu-

cas Bridges offrì il documento all’istituzione, l’offerta venne accet-

tata.

Ma prima che potesse essere spedito dalla Germania scoppiò nuo- 

vamente la guerra e il dottor Hestermann svanì assieme al mano-

scritto.

 

un caso di plagio

 

Un recupero sembrò questa volta assolutamente improbabile.

Le ultime notizie su Hestermann lo davano ad Amburgo, e via

via che il tempo passava e i raid sulla città si intensificavano, i 

figli di Thomas Bridges si rassegnarono con vivo rimpianto alla

perdita del documento.

Un uomo, tuttavia, conservò una fede ostinata nella sua soprav-

vivenza.

Il signor Barclay – all’epoca settantenne – si rifiutava di pensare

che la buona stella grazie alla quale il manoscritto aveva attra-

versato indenne le vicissitudini l’avesse ora lasciato perire nell’-

esplosione di una bomba inglese.

 

un caso di plagio

 

Si mise a smuovere mari e monti nel fermo proposito di rintracciarlo.

Intanto la Croce Rossa Internazionale accertò un anno dopo che il

signor Hestermann era in possesso del documento allo scoppio del-

la guerra, ma non riuscì comunque a mettersi in contatto con lui.

Quando il Belgio fu liberato dall’occupazione tedesca, scrisse all’-

ambasciatore a Bruxelles, che lo mise in contatto con il Dipartimen-

to per l’arte, i monumenti e gli archivi, organizzato dagli alleati allo

scopo di restituire ai legittimi proprietari i beni depredati dal nemi-

co.

Nel giro di una settimana ricevette una risposta dal XXI  Corpo d’-

armata, presso la sede centrale del governo militare.

Annunciava che il manoscritto era stato ritrovato custodito dal

dottor Hestermann, addirittura in una credenza della cucina di

una fattoria.

 

un caso di plagio

 

La storia sollevò un tale interesse che ne fu trasmesso un resoconto

alla radio di Berlino e il signor Barclay telegrafò immediatamente a

Lucas Bridges:

Manoscritto del dizionario di suo padre trovato in Germania.

Ora al sicuro.

Seguirà storia completa.

…La frode perpretrata dal dottor Cook trentacinque anni fa ha lascia-

to una matassa ancora tutta da sbrogliare…..

(E. Lucas Bridges, Ultimo confine del mondo)

 

 

 

 

 

 

un caso di plagio

 

PIONIERI E NATIVI: il dottor Cook e Thomas Bridges (un caso di plagio) (29)ultima modifica: 2013-03-17T00:00:00+01:00da giuliano106
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