UN SOGNO ESQUIMESE (4)

Precedente capitolo:

stabilire-un-legame-dagl-sciamani-a-wegener-3.html

Prosegue in:

stabilire-un-legame-dagli-sciamani-a-wegener-5.html

 

Laestadius.jpg

 

Con le mani unte e il ventre pieno, ci ritroviamo sotto le tende;

i primus fanno le fusa; le pipe sono accese.

Mentre si pulisce i denti, uno racconta una storia; il mio vicino,

bocconi sul suo sacco, rutta e vomita; ha le labbra ancora ricoperte

di rimasugli di grasso.

L’indomani uno dei cacciatori che, come tutti gli Esquimesi, sogna

molto, mi racconta più o meno questo:

iceberg.jpg

 

” Ho visto questa notte una larga sala chiara, completamente ghiacciata,

donne che andavano e venivano con delle specie di calze che aderivano

alla pelle.

Al mio passaggio fanno un leggero cenno di saluto con la testa, accompagnato

da un sorriso.

Estasiato, le guardo passare una ad una davanti a me.

Al momento in cui una di loro, tendendo le braccia, sembra invitarmi a

seguirla, una voce tonante mi chiama:

– ‘Esquimese! Ah! ah! ah! ah!….

sempre con le mani in tasca.

– Esquimese, Ah! ah! ah!…come puzzi.

– Non sai cos’è questo… Come, non lo sai? E’ il grande spaccio Qraslunaq….

Estremamente importante; niente a che vedere con l’emporio di Siorapaluk.

Boutiken-Kasik! Un piccolissimo spaccio da niente… Qui, ma guardati intorno’.

Le donne, in grembiule bianco come le infermiere dell’ospedale di Thule,

stanno appoggiate con i gomiti su tavoli puliti.

Tutto è ricco e brillante…

Cose appese e ammucchiate da tutte le parti.

– Ne vuoi?

Mi offre la voce….Tendo gioiosamente le braccia per ricevere le scatole di

conserva:

– Grazie, dico a una…

– Molte grazie, dico a quest’altra…

– E’ molto gentile da parte vostra…

Confuso guadagno l’uscita.

Dietro i me ridacchiano, mi volto e improvvisamente le scatole vengono giù;

ce ne sono da tutte le parti….

Ne sono coperto….

Le infermiere mi segnano a dito con mille risatelle!….

I ho tre occhi e enormi orecchie di lepre.

Il sangue scorre da una profonda ferita alla mano destra.

Non ho più le gambe; Esquimese grottesco, un Esquimese infermo, Esquimese

kiffak, è finita.

Pignartoq tamaq!”.

(J. Malaurie, Gli ultimi re di Thule)

 

terremoto13.jpg