DEMONOMANIA (L’uomo e la natura) (15)

Precedente capitolo in:

l-uomo-e-la-natura-ciao-bellezza-14.html

8ui8iu98i.jpg

La posizione dei teologi medievali riguardo ai lupi mannari si divide in due

filoni fondamentali: alcuni di essi pensavano che la trasformazione avvenisse

realmente, altri sostenevano che si trattava di un inganno del demonio.

Tutti erano d’accordo, però, nel ritenere che il trattamento più appropriato

fosse quello di distruggerli e, così come era avvenuto per i vampiri,

bruciarli; anche là dove la trasformazione non era ritenuta reale, veniva

propugnata fortemente da parte degli inquisitori, sia laici che ecclesiastici,

la necessità di condannare questi licantropi.

Uno dei principali assertori della fondatezza della condanna e difensore di

una procedura che giudicava corretta fu Jean Bodin (1530-1596), uno dei più

4.jpg

attivi demonologi e una delle figure più intransigenti riguardo al problema

della stregoneria, protagonista di un’aspra disputa con Wier.

jwierus50.jpg

Johan Wier, a proposito del meccanismo che provocava le illusioni diaboliche

e faceva credere alle streghe e agli uomini di recarsi al sabba in volo o di

trasformarsi in lupo, sosteneva che queste persone potevano essere paragonate

agli estatici, i quali come usciti fuori di sé e privati di ogni sensazione e

movimento, giacciono simili a morti e quando sono svegliati dal sonno

profondissimo, o richiamati dalla morte alla vita, ritornano in sé e narrano

strane storie e straordinarie favole.

Egli dedica un capitolo intero al ‘morbo’ chiamato licantropia al quale gli

uomini credono di tramutarsi in lupo.

La cosa più difficile e incredibile cui credere è la trasformazione della forma

e del corpo umano in quello di un animale. Tuttavia i processi tenuti contro le

streghe, le storie divine, quelle umane, e le storie di tutti i popoli provano che

è cosa certissima. Leggiamo nel libro V degli Inquisitori degli Stregoni, che uno

stregone di nome Stafo, nel territorio di Berna, avendo molti nemici, riusciva

spesso a scappare all’improvviso quando si trovava in mezzo a loro sotto le

sembianze di animale; né poteva essere ucciso se non mentre dormiva.

bodin.jpg

Questi lasciò due suoi allievi, i più grandi stregoni di Germania, Hoppone e

Stadlino, i quali da quel luogo scatenavano tempeste, fulmini e burrasche.

Senza allontanarci molto da questo regno, abbiamo un processo tenuto nel

parlamento di Dole, con sentenza datata 18 gennaio 1574, contro Gilles Garnier

di Lione, che non riporteremo qui, poiché è stampato a Orleans da Eloy Gilbier,

e a Parigi da Pietro di Haies.

Riporteremo solo i punti principali di cui egli fu accusato.

Il suddetto Garnier, il giorno di S. Michele, afferrò una fanciulla di dieci o di

dodici anni presso il bosco della Serra in una vigna che faceva parte dei

vigneti di Chastenoy, distante un quarto di lega da Dole, e qui la ammazzò con

le sue mani simili a zampe di lupo, con i suoi denti lacerò la carne della coscia

e di un braccio, e ne portò anche a sua moglie.

Sotto le stesse sembianze di lupo un mese dopo afferrò un’altra fanciulla e l’uccise

e stava per divorarla, se non fosse stato impedito da tre persone, come egli stesso

ha confessato. Quindici giorni dopo strangolò un fanciullo di dieci anni e ne

divorò la carne delle cosce, delle gambe e del ventre. In seguito sotto sembianze

umane, e non di lupo, ammazzò un altro giovane di dodici o tredici anni nel

bosco del villaggio di Perosa con intenzione di divorarlo, se non gli fosse stato

impedito, come confessò sua sponte e senza tortura. Fu condannato a essere

bruciato vivo, e la sentenza fu eseguita.

Un altro processo si tenne a Besancon da parte di Joan Boin, nell’anno 1521, nel

mese di dicembre, i cui atti sono stati spediti in Francia, Italia e Germania, ed è

stato a lungo nel capitoloXIII del VI libro del suo De prestigiis, da Wier, il

difensore degli stregoni.

(E. Petoia, Vampiri e lupi mannari)

amandaknox.jpg

 

 

DEMONOMANIA (L’uomo e la natura) (15)ultima modifica: 2011-06-22T06:00:00+02:00da giuliano106
Reposta per primo quest’articolo