Precedente capitolo:
Foto del blog:
E’ possibile osservare questo fenomeno sotto un’altra forma nell’
analisi dei sogni delle persone indiscutibilmente folli.
Vidi un caso di questo genere, in una donna cui mi imbattei
casualmente, una donna che era stata internata per vent’anni.
Mi raccontò spontaneamente i suoi sogni e io mi limitai a
trascriverne tutta la serie.
Quei sogni presentavano uno sviluppo assolutamente ritmico.
Diciamo, per esempio, un sogno che parlasse di distruzione,
una specie di sogni invernale, ove il mondo era svuotato ed
ella era quasi inesistente.
Poi inizia la primavera (la paziente convinta di strani poteri
che in realtà non gli appartengono..) si presenta qualche simbolo
positivo, magari sorge il sole, e i sogni assumono un aspetto
quasi piacevole, qualcosa che si avverte immediatamente come
vivo, positivo, al punto da far pensare: ‘Ah, ecco ci siamo’.
E allora eccolo che arriva, un magnifico simbolo di individuazione
o di rinascita.
Si pensa: ‘Adesso non può fare a meno di vederlo’.
Ma ella non lo vede, non può afferrarlo, e quello passa via come
una sorta di miracolo, una piacevole visione che accade non so
dove, su un’altra stella (ed ella è convinta che sia la sua stella)
…ma non ne viene toccata.
Il pilastro della vita le passa accanto e quindi ritorna l’inverno,
la distruzione di tutto; è un ciclo regolare.
Se avesse potuto afferrarlo sarebbe stata salva, ma aveva perso
le mani, non poteva afferrarlo, e così l’opportunità è svanita.
Anche se lei crea simmetriche opportunità, quella reale è
svanita.
Come uno storpio che attende sulla riva dell’acqua risanatrice:
non sarà mai guarito perché non è in grado di tuffarcisi dentro.
Tutto ciò che può fare, è adoperare espedienti artificiosi, ma
l’anima che cercava è svanita.
Nella fase autunnale del ciclo l’inconscio sembra dedito alla
distruzione, ogni cosa viene dissolta, ogni cosa affonda, così
che si è indotti a concludere che la tendenza dell’inconscio sia
quella di riportare tutto allo stato elementare e che in ciò non
ci sia alcuna sintesi.
Nella fase primaverile del ciclo, invece, si perviene a una
conclusione totalmente diversa. Lì si vede che l’inconscio
vuole la sintesi: ogni cosa viene ricostruita e in ciò non vi
nulla di distruttivo.
E’ come se non ci fosse mai stata la volontà di distruggere.
Vedete perciò che tutto dipende dal momento in cui si osserva
l’inconscio.
In un certo momento è negativo, in un altro è positivo, e
contraddittorio in sé.
Altrimenti non vivrebbe, non si muoverebbe.
E questa contraddizione si spinge fino all’idea di non-esistenza
esistente. Il concetto buddhista di ‘nirvana’ è non-esistente esistenza,
o una esistente non-esistenza; non è semplicemente un nulla.
Il ‘nirvana’ è un non-essere positivo, e l’inconscio è esattamente
questo, un ‘sì’ e un ‘no’.
Distrugge se stesso sino al nulla assoluto e dal nulla crea
nuovamente se stesso.
Questo è l’atteggiamento degli Dèi.
Che Dio abbia creato se stesso e il mondo dal nulla è la concezione
cristiana.
(C. G. Jung, Visioni)