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La prima volta che venne circondata tutta la balla del mondo, per dirla
con il Ramusio, fu soltanto poco più di quattro secoli, fa.
Fu una impresa grande e tragica che procurò al suo sfortunato protagonista
fama di essere stato il più grande navigatore di tutti i tempi.
Ferdinando Magellano, portoghese, era partito con navi spagnole e al servizio
della Spagna il 20 settembre 1519 dal porto di San Lucar di Barrameda.
Diaciannove mesi dopo l capitano generale moriva in combattimento all’isola
di Mactan. E appena il 6 settembre 1522, una sola delle cinque navi della
spedizione, la Victoria, un guscio di noce, con a bordo diciotto superstiti dei
239 marinai e ufficiali partiti, ritornava al porto di San Lucar guidati da
Sebastiano del Cano. Il viaggio era durato poco meno di tre anni ed era
stato compiuto seguendo il cammino del sole, da oriente verso occidente,
seguendo la costa dell’America meridionale, percorrendo lo stretto che
porta ancora il nome del valoroso capitano generale, attraversando l’
Oceano Pacifico e riguadagnando l’Europa dopo aver doppiato il Capo
di Buona Speranza.
La spedizione, che fu probabilmente la più importante impresa geografica
dopo la prima navigazione di Colombo, diede, a conti fatti, anche un utile
commerciale. I 533 quintali di garofani portati in Spagna, nella stiva della
Victoria, dalle isole delle spezie, bastarono a ripagare, con ampio margine,
le perdite di beni e di navi.
Fra i 18 superstiti della Victoria v’era anche quell’Antonio Pigafetta, patrizio
vicentino e cavalier di Rodi, che diè conto per iscritto del viaggio notando
anche il singolare fenomeno dello spostamento della data, che permise al
Verne di architettare il finale a sorpresa del suo romanzo e al suo eroe di
vincere la grossa scommessa che l’ottusa solerzia del poliziotto sembrava
avergli fatto perdere per dieci minuti.
Giunto alle Isole di Capo Verde il Pigafetta, che aveva compiuto il giro del
globo verso occidente, si accorse che il calendario di bordo era in ritardo di
un giorno rispetto a quello degli isolani.
– Incaricammo i nostri del battello di chiedere, quando andavano a terra,
che giorno fosse: e ci dissero che per i Portoghesi era giovedì. Ci meravigliammo
molto perché per noi era mercoledì e non potevamo capire come mai avessimo
errato……
(continua…..)