UN BUSINESS CHE SPARA (3)

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un business che spara 3








(Da un-business-che-spara-2.html)


– …..Come no? E’ una invenzione della stampa e dei piedi-

piatti. Accettai anche di fare il discorso. Pensai che, a pre-

scindere dalle accuse e dalla condanna, aveva passato die-

tro i cancelli quasi 12 anni; bisognava lasciare che fosse

Dio, e non gli uomini, a pronunciare l’ultima sentenza.

– Che ne pensa del ‘Padrino’? C’è del vero?

– Mi è piaciuto moltissimo. Mi piace il carattere di don

Vito Corleone. Sul punto di essere rovinato da un ricat-

tatore, lo uccide per difendere la moglie e la famiglia.

Mostrando la sua forza, comincia a diventare qualcuno.

Non dico sia questo il modo di trattare il prossimo, ma a

volte la giustizia non può essere amministrata soltanto

in tribunale. Ho visto molte persone morire sulla sedia

elettrica, e mi sono sempre chiesto se la società aveva il

diritto di decidere.

– Padre Luigi, ma noi siamo meglio o peggio degli altri?

– Sa qualcosa della storia degli Stati Uniti? I genitori e i

nonni dei presidenti americani si sono sempre comporta-

ti in modo tale da non venire impiccati per un miracolo.

Sa cosa diceva Al Capone, questo compaesano diventato

simbolo del peccato?

‘MI HANNO ACCUSATO DI TUTTI I MORTI, TRANNE

DI QUELLI REGISTRATI DURANTE LA GUERRA MON-

DIALE!’.

– Padre Luigi, ma perché non ci vogliono bene?

La voce di Sinatra, il fumo, l’odore di aglio, rendevano an-

cora più cupa la notte e più tristi e stanche le parole…….

(Enzo Biagi, America)






 

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