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cioe’ dell’universo e dei mondi
….L’efficiente è il padre; gli elementi i semi; subietto è lo spazio
celeste, il seno della madre onniparente. Proli di numero innu-
merevole, son visibili da ogni parte i corpi dei mondi: le terre
e i giri del sole.
Come dappertutto tu vedi riunioni di materia, di mondi in mas-
se che l’etere contiene con avido abbraccio, presentando da ogni
parte la medesima faccia.
Come, quando dall’aria estiva cadono gocce sul campo infocato,
battuto dal lavoratore appulo e libico, dalla polvere arroventata
nasce di serpente la rana, pareggiando il numero delle gocce, on-
de puoi crederla, quando guardi il suolo, cader dalla regione del
cielo; così è una forza, nell’immenso spazio ed etere, che tutto
contiene, perché mondi si generino nel grande vuoto, ché da ogni
parte è la vita, l’atto dell’anima sorge da ogni parte, fattore che
modella su l’oggetto archetipo, e il formabile è a disposizione; di
qui sorgono il serpe, il pesce, il topo, la rana gracitante, di qui so-
no il cervo, la volpe, l’orso, il leone, il mulo e l’uomo.
Aggiungi anche: quando un cataclisma toglierà di mezzo
tutti questi, la madre natura produrrà perfetti animali sen-
za bisogno di coito.
Ché son multicolori le specie degli uomini, né la generazione
nera degli Etiopi, e quella fulva d’America, e quella che umi-
da vive acculta sotto gli antri di Nettuno, e i Pigmei che pas-
sano la vita in chiusi gioghi, cittadini delle vene della Terra,
e quelli che stanno custodi alla miniera, e meraviglie dell’-
Austro i Giganti, denotano una progenie simile, o indicano
le forze d’un solo primo parente progenitrici di tutti gli uo-
mini.
Qualsiasi isola, dunque, darà principio alle cose dapper-
tutto, sebbene non tutto quello che si forma si conservi
dappertutto; giacché la vittoria conserva specie diverse
in luoghi diversi.
Natura simile ha da ogni parte forze simili: indi, caso va-
rio succederà da indole varia. Quindi, come c’è distinzione
dello spazio, così la natura distribuisce i luoghi delle regio-
ni, così la materia è opportunamente pronta, e l’atto instan-
te, dappertutto; così niente riceve nuovo essere senza i due
progenitori.
E ciò che vedi farsi e serbarsi nel nostro orbe, solo con in-
sipienza potrai negare che esista identico nell’identica spe-
cie con aspetto moto, origine e disposizione non diversa, e
che lo stesso favore illumina, la stessa natura conserva,
perché non soltanto in questo nostro mondo si vedano abi-
tanti, e i rimanenti mondi siano invano dotati della mede-
sima forma: che cioè tanti mondi constano d’un immane
corpo di stella per esser numerati, belli, solamente da que-
sto mondo nostro.
(G. Bruno, De Immenso et Innumerabilibus)