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Con ‘Satana’ sulle torri (10/9)
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Con ‘Satana’ sulle torri (9) & (10)
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Ritrovo sul mio taccuino segnate fedelmente le….
‘Bestemie’ di Piaz che raccolsi e scrissi… lassù;
in quel momento non v’era per me proprio null’al-
tro da fare.
Né s’imprechi all’insensibilità del cuore d’un vec-
chio alpinista; io era freddo e calmo come giova
di essere in simili frangenti; di fronte alle evenien-
ze più tragiche, l’animo umano sorpreso in piena
lotta si mantiene forte e sereno.
Non ero inconscio, giacché ricordo che, in quei
lunghi minuti passati nel dubbio, affrontavo con….
straordinaria lucidezza dello spirito e rapidità di pen-
siero il problema assai difficile del soccorso, qualo-
ra vi fosse un ferito e quello più dolente, ma assai
più facile di un abbandono, qualora fosse accaduto….
di peggio….
Ricordo che, quando Piaz ebbe sfogato la piena del
suo sdegno, io raccolsi tutta la mia dignità di seniore
e gli dissi con fermezza: Piaz se perdete la testa voi,
chi di noi ha da conservarla?
E questo bastò; tacque, con mirabile coraggio si sle-
gò, scese da solo rapidamente nel precipizio, e, avvi-
cinatosi al margine d’un (foglio d’un rigo…) salto, inter-
rogò:
– Fraulein, wie geht’s?
E, come la signorina era muta e nessuno di sotto ri-
spondeva, discese ancora e interrogò più forte:
– Ugo! come sta la signorina?
– Pare che vada meglio!
rispose la voce lontana dell’amico e quanto mi fu ca-
ro l’udirla!
Allora vidi Piaz risalire in fretta come ripreso dal suo
sdegno e allacciarsi nervosamente la corda; m’ingiun-
se di sciogliere il nodo che mi legava a quelli di sotto
e disse:
– ANDIAMO!
(G. Rey, Alpinismo acrobatico)