UNAMUNO: la paura (2)

Precedente capitolo:

Unamuno: l’inganno & la paura (1)

Prosegue in:

Unamuno: la menzogna (3)

 

 

la paura

 

 

 

 

La paura, sì, la paura della morte e della vita, e soltanto

essa, non ci fa né udire né vedere direttamente; vale a

dire vedere e udire all’indietro, verso il mondo sostan-

ziale della fede.

La paura ci nasconde la verità, e la paura stessa, quan-

do poi si addensa in angoscia, ce la rivela.

 

la paura

 

Don Chisciotte comandò a Sancio che si ritirasse, poiché

colui che vede soltanto con gli occhi della carne è più d’im-

piccio che d’aiuto in occasione d’avventure, e senza far caso

delle grida del senso comune terreno, assalì l’esercito di ‘Ali-

fanfarone di Trapobana’.

E lì trafisse a colpi di lancia quanti agnelli gli piacque, co-

me Pizaro e i suoi trafissero nel cortile di Cajamarca i servi-

tori dell’inca Atahualpa che neppur tentavano di difendersi

 

la paura

 

Non così si comportarono però i pastori dei trapobanesi,

che macinarono perbenino don Chisciotte a sassate, buttan-

dolo giù da cavallo.

Così tornò a toccar terra con l’intero suo corpo il Cavaliere,

per recuperare, come Anteo, le proprie forze a quel sol con-

tatto. E mentre così giaceva, la voce del senso comune arrivò,

per bocca di Sancio, ad ammonirlo, ripetendo che erano peco-

re; ma egli seppe opporre la propria fede alle incantagioni del 

Maligno che lo perseguitava. 

E consolò Sancio, la cui fede vacillava nuovamente, con paro-

le evangeliche.

Quindi toccò loro l’avventura del corpo morto, in cui tutto il

merito consistette nel fatto che, pur avendo quella fantastica

visione incominciato a far rizzare i capelli in testa a don Chi-

sciotte, questi seppe vincere la paura delle cose fantastiche –

lui che non aveva alcun timore di quelle reali – e in premio di

siffatta vittoria mise in fuga gli scamiciati che scambiarono

don Chisciotte per un diavolo dell’inferno.

 

la paura

 

Gli esseri fantastici si vincono con ciò che è fantastico, e con

la paura si vincono gli spaventatori.

E la paura stessa giunge a tal punto che, se non uccide la pro-

pria preda, si eleva e si converte, attraverso l’angoscia, in va-

lore.

(Miguel de Unamuno, Vita di don Chisciotte e Sancio Panza)

 

la paura

 

P.S. Per non recare offesa alcuna ad Unamuno, ed,

anche per questo, neppure al curatore del presente

blog, affinché Don Chisciotte, per tutti i penniven-

doli della casta (e non), non venga confuso con quel-

la più Trista Figura, che invade le cronache da loro

curate.

Qui si naviga nel serio regno (nel bosco) della lettera-

tura, ma che dico…della filofia, dell’eresia, della teolo-

gia,… e molto altro ancora.

Per cui non si faccia cirlatana confusione:

 

…Quindi non si faccia qui confusione,

fra un vero e pazzo cavaliere,

e un ricco e povero stalliere,

nominato cavaliere,

e tutta la sua fiera e nutrita…

corte….:

penne, pennete e vecchie osterie,

che la panza è la loro vera sola

et unica creanza…

(quale vera et unica sostanza)!

 

 

 

 

la paura