Precedenti capitoli:
Ammazzare il Tempo (pensieri eretici contro-tempo) (2/1) &
Ammazzare il Tempo (alla ricerca dell’alchimia della vita) (3)
Ammazzare il Tempo (il nastro della realtà) (5/4)
Prosegue in:
Ammazzare il Tempo (alla ricerca dell’alchimia della vita) (7) &
Ammazzare il Tempo (chi lo ha ucciso?) (9/8)
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.…Ed essa va narrata e svelata, va…, accompagnata e rimata lungo
l’ultima mia fatica, di modo che ogni umano, copia fedele della Natura,
ogni viandante, copia fedele della Ragione che nella Terra non più di-
mora…, ed ogni animale antico primo attore della Sfera così evoluta,
possano leggervi altrettanti segreti…, Quinta Essenza del Creato qui
di nuovo pregato e anche narrato, Primo Dio eretico al loro Tempo ora
ammirato…..
Sono partito e fuggito da una vita che non mi concede né onore né de-
coro, l’ho per l’appunto raccontato e svelato nel secondo tomo stampa-
to e donato a l’invisibile e strana figura cara alla Storia, suol apparire co-
me una Finestra mentre mangia una verde Mela, con tanti nomi strani,
e di tutta la Natura vuol essere a forza padrona e dicono anche… sua
signora.
E’ per il vero la nostra nuova e (dicono) vera Regina, la puoi tener in una
mano, e con un semplice cinguettio… curiosare e spiare l’intero mondo
del tuo vicino, goderti anche il suo Paradiso donando a noi il dolce e cal-
do sorriso di un buon Inferno tutto chiuso in un preciso e astuto algoritmo,
ma che ritmo questa vita, che saggezza arguta, che conoscenza così ta-
ciuta….
Per la cronaca della Storia, qui ed ora rimata e a voi narrata…, questa la
nuova Alchimia inventata dai nuovi Dèmoni della Terra, per costringere tut-
ti i loro sudditi a quella schiavitù antica oro della loro Terra, ma che dico,
padrona di ogni vita, di ogni forza, di ogni segreto e libertà all’origine ad
ognuno felicemente donata, dopo averla ben pagata.
Per poi gettarli dentro una trappola antica che sa d’ortica, e spiarli come il
Tempo insegna alla Storia eretica per questa prosa…ora di nuovo come
allora inquisita… nell’algoritmo nuovo di codesta nuova e felice vita.
Questa Quinta Essenza a noi donata, e di cui io mi diletto a narrarne il se-
greto, non appartiene all’arte antica di cui Lullo celebrò l’alchimia, la sua
scienza è sicuramente perfetta e prega la Natura che giammai divora, fu
padre di un Eretico dal suo genio partorito, e per aver chiuso il mondo in un
sigillo non certo figlio di un numero perfetto e preciso, fu bruciato et arso al
fuoco amico del nuovo algoritmo. Se questo è il progresso, certo il Tempo
possiamo dire trascorso in circolo preciso, per questo il Giordano di ereti-
ca memoria muore ogni giorno nel rogo della Storia. Mi perdonino, signori
Inquisitori padroni del Numero e anche dell’algoritmo, se così parlo et scri-
vo del vostro paradiso, ma sappiate che non sono il solo forse neppure il
Secondo.
Così, con mente sempre più arguta, non certo dico io, evoluta, possono
comandare ad ogni spirale ed ogni spirito (ben programmati nel loro
telefonino), e anco, possono, costringerlo a tremare di fronte ad un i-
nutile cavo stabilito o satellite lanciato, nuova stella apostrofata, tanto
di quelle vecchie ne è pieno il cielo antico del nuovo paradiso.
Un tempo erano fili d’erba in un alba dorata e forse anche rimata,
componevo una poesia una strofa una rima, ugual forza del firma-
mento che mi è di aiuto per questo impervio sentiero, perché il nuo-
vo Dio è proprio lassù che ci spia dal suo satellite infinito, anche
adesso in codesta felicità a noi donata ci guarda e scruta per ogni
nobile e fiera avventura.
Che sia guerra taciuta, lo sappiamo, è dono antico di ogni debole natura,
ma noi che non siamo come lui evoluti e neppure ammessi in codesto
nuovo paradiso, ci basta un filo d’erba per sconfiggere quel Ciclope an-
tico, certo ancora c’è chi lo vedrà urlare e far tremare la terra, è lui il
Padrone di ogni strofa e rima, non me ne voglia Imperator della Storia, se
alla sua destrezza, preferiamo la forza della poesia, non è certo nuova,
la guardi bene, poi faccia un sorriso e componga il numerino che ogni
servo da lei ben nutrito correrà a sconfiggere ogni invisibile nemico.
Così quando affoga in ogni mare da lei così ben visto dal suo occhio
così nutrito, non ci racconti una favola che diverrà nuovo mito per o-
gni strofa del suo giornale da lei partorito, la sua penna a sfera atten-
de l’ordine che farà la storia, ma noi siamo infiniti e fedeli alla gnosi
eretica e nemica del Tempo della sua storia antica, da lei ogni giorno
partorita, e la favola sappiamo allietare la parola del fanciullo, che do-
po aver fatto il numerino vedrà il mondo dell’inganno così ben parto-
rito.
Così la Rivoluzione è servita ed anche ben concepita e un nuovo
Impero navigherà nella sua gloriosa memoria, ma io sono Eretico e
non suddito di codesta sua Storia…
(G. Lazzari, Misopogon….)