PATAGONIA EXPRESS (2)

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Nel 1921, nell’estancia La Anita, iniziò l’ultima grande rivolta dei

peones e degli indio.

Capeggiati da un gallego anarchico, Antonio Soto, più di 4000

persone, fra uomini e donne, occuparono l’estancia e la stazione

di Jaramillo. Proclamarono il diritto all’autogestione, espulsero

i capataz, e vissero per un paio di settimane l’illusione del

primo Soviet della Patagonia.

La risposta dei latifondisti non si fece attendere. 

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Il governo argentino inviò un forte contingente di truppe a sedare

la rivolta.

Arrivarono a mezzogiorno del 18 giugno 1921.

Gli uomini si barricarono nella stazione di Jaramillo.

Le donne rimasero nelle case.

Le armi degli insorti erano i coltelli da gaucho, e un paio di revolver

strappati ai capataz.

L’esercito aveva fucili e mitragliatrici.

Il capitano Varela, al comando delle truppe, dopo aver circondato

la stazione, dette loro tempo fino alle dieci di sera per arrendersi,

garantendo la vita a tutti coloro che avrebbero deposto le armi,

ma, parola di militare in fin dei conti, Varela non rispettò il

termine e alle nove e 28 minuti dette ordine di aprire il fuoco.

Non si saprà mai il numero esatto delle vittime. 

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Centinaia furono fucilate davanti a tombe che erano state costrette

a scavarsi.

Centinaia di corpi furono bruciati, e nella pampa si sparse l’odore

dei cadaveri carbonizzati. 

Le nove e ventotto.

Una pallottola fermò l’orologio, e così rimane.

‘Hanno riparato il congegno molte volte, ma qualcuno trova sempre

il modo di romperlo e rimetterlo all’ora che deve segnare’, 

mi spiega il controllore.

‘Erano tutti comunisti. Quello che li capeggiava, quel gallego, li

convinse che la proprietà era un furto. fecero bene ad ammazzarli

tutti. Con i comunisti non bisogna avere pietà’,

si intromette il pastore. 

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L’ultimo lo ammazzarono lungo una frontiera mentre cercava di

scappare, era disarmato, gli trovarono una vecchia macchina

fotografica e tanti sogni di libertà, ucciso dall’infamia di un

ultima calunnia….

Il sole tramonta a ovest, si inabissa nel Pacifico, e i suoi ultimi

riflessi proiettano sulla candida pampa l’ombra della Patagonia

Express che si allontana in senso contrario, verso l’Atlantico, là

dove iniziano i giorni ed i veri sogni di libertà…..

(L. Sepulveda, Patagonia Express)

 

 

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