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la genesi 11 (il giardino dell’eden)
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…..E poi compariva l’altra grafia, la prima volta che l’aveva
vista sul registro riconoscendola per quella di suo zio, cuoco
e uomo di casa che anche McCaslin, che l’aveva conosciuto,
e il padre del ragazzo nei sedici anni che avevano preceduto
la sua nascita, ricordavano seduto tutto il giorno nella sedia
a dondolo da cui cucinava il cibo, davanti alla stufa su cui
lo cucinava:
21 Giugno 1833 Si è annegata
…e la prima:
23 Giugno 1833 Chi diavolo ha mai sentito di un negro
che si annega
….e la seconda, pacata, assolutamente perentoria; le due
annotazioni identiche e tranne per la data apparentemen-
te fatte con uno stampino:
13 Ago 1833 Si è annegata
….e lui pensò Ma perché? Ma perché?
Aveva sedici anni all’epoca.
Non era la prima volta che gli capitava di restare solo
nello spaccio né la prima volta che tirava giù i vecchi
registri sempre lì nello scaffale sopra lo scrittoio da
quando era in grado di ricordare.
Da bambino e anche dopo che ebbe nove dieci e undici
anni, quando aveva imparato a leggere, guardava le
costole e i margini sbrindellati e screpolati ma senza
il particolare desiderio di aprirli, e anche se intendeva
esaminarli un giorno perché si rendeva conto che con-
tenevano probabilmente un resoconto cronologico mol-
to più esaustivo, per quanto senza dubbio tedioso, di
quello che avrebbe potuto avere da una qualsiasi altra
fonte, non solo della sua carne e del suo sangue, ma di
tutta la sua gente, non solo i bianchi ma anche i neri,
che erano parte della sua stirpe quanto i suoi progeni-
tori bianchi, e della terra che tutti loro avevano tenu-
to e usato in comune e di cui si erano nutriti e che in
comune avrebbero continuato a usare a prescindere
dal colore e dal titolo di proprietà, l’avrebbe fatto sol-
tanto in un giorno d’ozio, quando fosse ormai vecchio
e magari anche un po’ annoiato, visto che dopo tutti
quegli anni il contenuto di quei libri sarebbe stato or-
mai fisso, compiuto, inalterabile, inoffensivo.
E poi ebbe sedici anni.
Sapeva che cosa avrebbe trovato prima di trovarlo.
Prese la chiave dello spaccio nella stanza di McCaslin
dopo la mezzanotte mentre McCaslin dormiva e con
la porta chiusa e sprangata alle sue spalle e la lanter-
na dimenticata che riprese a appestare la gelida aria
viziata e stantia, si chinò sulla pagina ingiallita e pen-
sò non perché si è annegata ma si mise a pensare quel-
lo che pensava suo padre avesse pensato quando ave-
va trovato il primo commento del fratello: perché mai
zio Buddy pensava che si era annegata?
Trovando, cominciando a trovare nella pagina imme-
diatamente successiva quel che sapeva vi avrebbe tro-
vato, solo che non era ancora quello che cercava, per-
ché questo lo sapeva:
Tomasina detta Tomy Figlia di Thucydus & Eunice
Nata 1810 morta di Parto Giugno 1833 e sepolta.
L’anno che caddero le stelle
né ciò che seguiva:
Turl Figlio di Tommy di Thucydus & Eunice nato
Giugno 1833 l’anno che caddero le stelle Testamento
di Papà
…..E poi nient’altro, nessun tedioso resoconto che
riempisse questa pagina di paghe giorno dopo gior-
no e di cibo e vestiario a loro carico, nessuna menzio-
ne di morte e sepoltura perché era sopravvissuto ai
suoi fratellastri bianchi e i registri compilati da Mc-
Caslin non includevano necrologi; nient’altro che….
Testamento di papà……
(Faulkner, Go Down Moses; L’orso)