LA GENESI (3)

Precedente capitolo:

l’uomo e la natura &

l’ordine-divino.html &

una diversa interpretazione

 

(In riferimento alla parentesi dedicata

alla Genesi precedente capitolo:

la genesi 2

prosegue in:

la genesi 4

 

Foto del blog:

la genesi 3

Libri, riflessioni, appunti, …dialoghi in:

i miei libri

Frammenti in rima

 

 

la genesi 3

 

 

 

 

 

Il passo dove viene narrata la caduta dallo stato di grazia e la

punizione per aver disobbedito al comando divino, è un passo

chiave del mito della creazione elaborato dalla nostra tradizio-

ne culturale, in quanto fornisce la giustificazione del dolore,

delle fatiche e delle avversità della vita sulla terra.

Tale passo fonda una concezione del mondo e della vita uma-

na come essenzialmente basati sul dolore e sulla privazione.

Dalla Caduta derivano due importanti conseguenze: la prima

consiste nel fatto che la vita è difficile e dolorosa, piena di su-

dore, fatica e avversità; la seconda che la terra è qualcosa di

negativo e indegno, qualcosa da risollevare.

La terra non è il male, ma è comunque vile e spregevole: il

serpente, come punizione per la sua malvagità, è condanna-

to a strisciare col ventre a terra e ad Adamo viene detto:

‘Maledetto sia il suolo per causa tua! Con dolore ne trarrai il

cibo’ e, sempre a causa del suo peccato, Adamo dovrà morire

e tornare alla terra:

 

Con il sudore del tuo volto mangerai il pane, finché tornerai alla

terra, perché da essa sei stato tratto: polvere tu sei e in polvere

tornerai.

 

Occorre prestare molta attenzione a queste considerazioni,

dato che le ritroveremo in tutte le espressioni culturali, nella 

letteratura, nell’arte e nella musica, delle civiltà ‘superiori’ di

stampo agricolo: la terra, la carne e questa vita sono da consi-

derarsi cose infime, volgari e prive di valore, mentre il cielo, lo

spirito, e la vita nell’aldilà come cose elevate, maestose e desi-

derabili.

Adamo ed Eva, scacciati dal Giardino dell’Eden, si moltiplica-

rono.

Il loro primo figlio, Caino, era un ‘lavoratore del suolo’, un

orticultore, mentre il secondo, Abele, era un ‘pastore di greg-

gi’, un allevatore.

Caino, accecato dalla gelosia e dalla rabbia, uccise Abele.

Adirato, Dio maledì Caino e gli ingiunse di vagare per la ter-

ra, ramingo e fuggiasco:

‘Quando lavorerai il suolo, esso non ti darà più i suoi prodot-

ti’. Di nuovo, Dio maledice l’umanità e condanna gli uomini,

e soprattutto i contadini, a una vita di stenti e di mortificazio-

ni.

 

 

 

 

 

la genesi 3