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Il Primo Dio, che è incorporeo immobile
e indivisibile e che non è in alcuna cosa
legato non ha bisogno – come è stato det-
to – di nessuna delle cose esterne.
Non ne ha bisogno neppure l’Anima del
mondo, che ha per natura triplice dimen-
sione e la facoltà di muoversi da se stessa
e che naturalmente si propone di muover-
si con bellezza e con ordine e di muovere
il corpo del mondo……
…..Ad ogni modo, coloro cui la vita si roto-
la nel mondo esteriore noi li lasciamo, una
volta che hanno commesso empietà contro
se stessi, andare là dove sono trascinati…..
(Plotino)
Con ciò – dunque solo nel contesto di questa specu-
lazione sistematica e nell’inversione del suo orienta-
mento di pensiero rispetto a quella platonica – il so-
fisma scompare nell’argomento della somoglianza:
l’inferiore non ha falsificato il superiore, proclama
Plotino contro i suoi avversari, solo indebolito; in
esso è custodito e rappresentato il superiore in mi-
sura maggiore di quanto voi affermiate; il fatto che
la distanza tra i due ambiti sia ampia è evidente,
ma proprio per questo non dovete pretendere trop-
po da esso e se abbandonate il vostro punto di vista
intransigente, dovete, per lo stesso principio di gra-
dazione, concedere anche all’inferiore la sua relati-
va positività accanto alla negatività.
Si presuppone qui soltanto che la gradazione av-
venga nel senso della riduzione e non del perver-
timento della prosecuzione e non dell’opposizio-
ne: questa è, in effetti, una differenza fondamen-
tale rispetto alla gnosi classica.
Se leggiamo ancora una volta quelle parole prima
citate – ‘Quale immagine del mondo superiore sa-
rebbe più bella se non il nostro cosmo…’ – allora
concederemo certo a Plotino che la sua lode del
cosmo non è inferiore per risolutezza ad alcun mo-
dello greco; ma il suo sfondo metafisico è tutt’al-
tro e ciò che sostiene il cosmo così fondato, con-
ducendo oltre l’intelligibile nell’amorfo è la meta-
fisica graduata gnostica.
(H. Jonas)