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Esaminando i dati relativi alla sua rosa di articoli, Redner scoprì
innanzitutto una verità piuttosto triste: ben 368.110 relazioni non
erano state menzionate nemmeno una volta, sicché le idee che
esponevano non avevano avuto la minima risonanza.
Studiando invece le relazioni che avevano destato più interesse,
trovò qualcosa di interessante.
Nel caso degli articoli citati più di cento volte, la distribuzione
delle citazioni seguiva una legge della potenza invariante di
scala: proprio quel che sarebbe stato logico aspettarsi se la rete
delle idee fosse stata organizzata nello stato critico come i modelli
del mucchietto di sabbia o della crosta terrestre.
Gli articoli che avevano molta risonanza erano ovviamente meno
numerosi di quelli che ne avevano poca.
Ma Redner scoprì che il rapporto tra numero di citazioni e frequenza
degli articoli era assai regolare: al raddoppiare delle prime, i
secondi diventavano otto volte più rari. Dunque non c’è un numero
tipico di citazioni per gli articoli scientifici e, per estensione,
nessuna dimensione tipica della riorganizzazione di idee cui qual-
sivoglia nuova teoria conduce.
Che cosa significa tutto questo?
Quando Kuhn osservò che le rivoluzioni potevano essere sia grandi
sia piccole e che le une e le altre avevano in sostanza lo stesso
carattere ‘eversivo’ rispetto al paradigma, non poté aggiungere
prove a sostegno della sua tesi.
Ma la legge della potenza individuata da Redner nel campo delle
citazioni è una sorta di legge di Gutenberg-Richter dei terremoti
scientifici e ci avverte che, in sostanza, non vi è reale distinzione
tra rivoluzioni piccole e grandi.
Assieme a questo importante concetto, la cruciale analisi di Kuhn
lascia pensare che, come la crosta terrestre e molti altri sistemi,
la struttura della conoscenza scientifica sia organizzata in uno
stato critico.
Se le cose stessero davvero così, gli scienziati dovrebbero aspettarsi
l’inaspettato, perché la struttura delle idee sarebbe organizzata
in maniera da consentire a una minima scoperta casuale di scatenare,
in qualsiasi momento e senza preavviso, una reazione a catena capace
di produrre una grande rivoluzione.
Prevedere simili rivoluzioni sarebbe impossibile, perché le
conseguenze finali di una nuova teoria dipenderebbero non tanto
dalla sua importanza intrinseca, quanto dal punto della rete di
idee in cui si trovasse a ‘cadere’.
(M. Buchanan, Ubiquità)