LA MELA (2)

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la mela 2

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la mela 2

 

 






Un’ulteriore mutazione simbolica si verificò nel Medioevo

cristiano quando l’Albero della conoscenza venne spesso

raffigurato con un melo e il frutto del peccato originale con

la mela.

In realtà il racconto della Genesi non descrive quest’albero.

Narra che il Serpente, il più astuto fra tutti gli animali creati

dal Signore, disse alla donna: ‘E’ vero che Dio ha detto:

Non dovete mangiare di nessun albero del giardino?’.

Rispose Eva: ‘Noi possiamo mangiare dei frutti degli alberi,

ma del frutto dell’albero che sta in mezzo al giardino Dio ha

detto:

Non ne dovete mangiare e non lo dovete toccare, altrimenti

morirete’.

‘Non morirete affatto! Anzi Dio sa bene che se lo mangiate si

aprirebbero i vostri occhi e diventereste come Dio, conoscen-

do il bene e il male’.

 

la mela 2


Eva, suggestionata dal Serpente, cominciò a pensare che quel

frutto non soltanto era buono ma indispensabile per acquisire

saggezza.

Lo mangiò, poi ne offrì a Adamo che lo accettò di buon grado.

Proprio in quel momento si aprirono gli occhi a entrambi ed

essi si accorsero di essere nudi: intrecciarono foglie di fico e

se ne fecero cinture.

Poi, avendo udito il rumore dei passi del Signore che stava

passando nel giardino alla brezza del giorno, si nascosero tra

gli alberi.

Ma non potevano sfuggire all’occhio dell’Onnipotente.

Egli chiamò Adamo, il quale timoroso rispose: ‘Ho udito il tuo

passo nel giardino: ho avuto paura perché sono nudo e mi so-

no nascosto’.

‘Chi ti ha fatto sapere che eri nudo? Hai forse mangiato dell’-

albero di cui ti avevo comandato di non mangiare?’.

‘La donna che tu mi hai posta accanto mi ha dato del frutto

di quest’albero e io ne ho mangiato’.

Allora il Signore domandò a Eva: ‘Che hai fatto?’.

E lei: ‘Il Serpente mi ha ingannata e io ho mangiato’.

Dopo aver maledetto il Serpente, Iahveh disse alla donna:

‘Moltiplicherò i tuoi dolori e le tue gravidanze, con dolore

partorirai i tuoi figli. Verso tuo marito sarà rivolto il tuo

istinto, ma egli ti dominerà’.

 

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E a Adamo: ‘Poiché hai ascoltato la voce di tua moglie e hai

mangiato dall’albero, di cui ti avevo ordinato di non mangiare,

maledetto sia il suolo per causa tua!

Con dolore ne trarrai il cibo della tua vita.

Spine e cardi produrrà per te e mangerai l’erba dei campi. 

Con il sudore del tuo volto mangerai il pane finché tornerai al-

la terra, perché da essa sei stato tratto: polvere tu sei e in polve-

re ritornerai!’.

Dopo aver fatto tuniche di pelli il Signore rivestì i due peccato-

ri dicendo: ‘Ecco, l’uomo è diventato come uno di noi grazie al-

la conoscenza del bene e del male. Ora egli non stenda più la

mano e non prenda anche dell’Albero della vita, ne mangi e

viva per sempre’.

Poi li scacciò dall’Eden dove pose a oriente i cherubini e la fiam-

ma della spada folgorante per custodire l’Albero della vita.

La scelta iconografica del melo come Albero della conoscenza

nell’arte cristiana medievale e poi moderna sembra ispirarsi all’-

antica iconografia egea: quella, come si ricorderà, che mostrava

la dea circondata dal Serpente e dal figlio Stella.

Ma qui le parti sono cambiate: la dea è diventata compagna del

Figlio e il Serpente ha assunto il ruolo di Tentatore, mentre

compare la figura patriarcale di Iahveh.

Tuttavia, di là dalla mela, la fonte primaria del mito della Gene-

si non è egea ma mediorientale: un antico mito persiano raccon-

ta che Meshia e Meshiane erano vissuti di sola frutta fino a quan-

do il demone Ahriman li ebbe persuasi a rinnegare il Signore.

Così persero la loro purezza, tagliarono gli alberi, uccisero gli

animali e commisero altri peccati.

(A. Cattabiani, Florario)


 

 

 

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LA MELA (2)ultima modifica: 2012-10-12T00:00:00+02:00da giuliano106
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