VITA DURA (2)

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Frammenti in rima

 

 

 

 

vita dura 2

 

 

 

 

 

 

 

 

…Me lo ricordo ancora, mi pare, e vorrei dirlo qui,

perché il lettore, se lo vorrà, possa paragonarlo al-

la forma in cui è narrato in ‘Vita Dura’, e notare la

differenza esistente fra la versione parlata e quella

scritta e stampata.

Il racconto intende mostrare certi cattivi risultati

di una buona memoria: di quella specie di memoria

che è fin troppo buona, che ricorda e ripete tutto e

non dimentica nulla, che ha il senso delle proporzio-

ni e della misura, e non sa distinguere un fatto im-

portante da uno che non lo è ma li registra tutti, a-

doperandoli a suo piacimento e trasformando o al-

terando, con l’utilizzo e la facoltà di quella che una

volta era la memoria, il progresso della narrazione,

ritardandone il fine ed il senso o meglio svilendolo e

creando simmetricamente una intricata e inestrica-

bile confusione, che riesce, a chi ascolta, insopporta-

bile e noiosa (un po’ quello che succede con taluni

affermati ‘giornali di stato’ nel senso in cui viene a-

doperata a loro fine e piacimento la trama detta, per

quei tatticismi politici che con la trama della vita…,

nulla hanno a che fare eccetto che appagare il dilet-

to del politico che con lo stato e la sua ‘falsa memo-

ria’ hanno molto da guadagnare; l’ignaro lettore o

uditore è così inesorabilmente confuso in una serie

di cavilli in cui puntualmente viene raggirato sia

dal politico che dallo stato, che dal volenteroso gior-

nale di cui l’uno e l’altro (il politico e lo stato) si ser-

vono.

Molti esempi potrei citare di questa ‘memoria’ ripe-

tuta nell’inesorabile trama della vita, l’eterno guada-

gno dei ciarlatani di ‘penna vestiti’ accompagnati dai

loro ‘politici’ ora uomini di stato, a conferire alla tra-

ma sempre più intricata e arguta ‘avventura storica’,

così da una facile storia di poche pagine, trasformar-

la in un sermone di 30 ministri & 40 sottosegretari… .

ma la storia è storia….).

Di questa specie è la memoria dello storico del ‘Vec-

chio caprone di suo nonno’.

Spesso egli aveva cercato di narrare la sua storia ai

compagni, minatori di superficie come lui, ma non e-

ra mai riuscito a giungere alla fine, poiché la sua me-

moria sconfiggeva ogni tentativo di marciare diritto;

persisteva nel lasciar cadere sulla sua via dei partico-

lari che nulla avevano a che fare col racconto (anzi

travisavano sempre il contenuto a beneficio di altro..

& altri); questi incongrui ‘contraddittori’ particolari

lo interessano fino a metterlo su un altro binario,

e da storico e persona seria qual era, trasformarlo in

una specie di illustre lavandaia; se si imbatteva in un

nome o in una famiglia o in qualsiasi altra cosa che

non aveva a che fare col racconto, deviava dal suo

corso per parlare della persona che possedeva quel

nome o per spiegare tutto della famiglia (magari di-

menticando che proprio con quella famiglia, lui qua-

le ‘storico’ aveva avuto precedenti malintesi, maga-

ri dimenticando, lui quale ‘pennivendolo’, che da

quella famiglia aveva avuto un congruo risarcimen-

to dopo la ‘Grande Guerra di Secessione…): col risulta-

to che, man mano che avanzava, si allontanava dalla

memorabile ed ‘onesta’ avventura che ogni uditore o

lettore vuol sentirsi raccontare, del nonno e del capro-

ne, e finiva con l’addormentarsi prima di giungere al-

la conclusione, e con lui i suoi compagni.

Una volta pareva esser giunto così vicino alla fine che

i ragazzi si fecero ansiosi di speranza; pensavano che

finalmente avrebbero saputo tutto di quell’avventura

e di ciò che era successo (ma lui quale storico così ca-

villoso e pomposo, saccente arguto e fazioso, mai po-

teva dire di quella verità che di volta in volta, pur con-

dendo di particolari illustri, adoperava e manipolava a

suo piacimento….).

(Prosegue…..)

 

 

 

 

 

vita dura 2

VITA DURA (2)ultima modifica: 2013-05-05T08:00:00+02:00da giuliano106
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