Precedenti capitoli:
Pionieri e Nativi: il reverendo Hinman…. & gli altri… (59)
due ubriaconi e Joe l’Indiano (60)
Prosegue in:
poi arriverai alle miniere dell’oro (62)
Da:
Quattro anni fa seppi che era giudice di pace in un
remoto villaggio del Montana e che era un cittadi-
no esemplare trattato con grande rispetto.
Durante il periodo del suo regno Jimmy Finn non
fu esclusivista, né troppo raffinato o schizzinoso;
era un buon democratico: dormiva nella conceria
abbandonata insieme ai maiali. Una volta mio pa-
dre provò a correggerlo, ma non vi riuscì.
Mio padre non era un riformatore di professione.
Il suo spirito di riforma era spasmodico e prorom-
peva di tanto in tanto, con notevoli intervalli fra
una volta e l’altra.
La cosa comica è che una volta tentò di riformare
Joe l’Indiano.
Fu un fallimento anche questo.
Fu un fallimento e noi ragazzi ne gioimmo; perché
un Joe l’Indiano ubriaco era per noi un’attrattiva
interessante, mentre un Joe l’Indiano sobrio era uno
spettacolo debilitante.
Seguimmo gli esperimenti di mio padre con grande
ansietà, ma tutto finì bene e noi fummo soddisfatti:
Joe l’Indiano si ubriacò più spesso di prima e diven-
ne interessante all’estremo.
Se non sbaglio in Tom Sawyer Joe l’Indiano lo lasciai
morir di fame nelle grotte. Ma devo averlo fatto per
soddisfare le esigenze della letteratura romantica.
Ora non rammento se il vero Joe l’Indiano morì nel-
le grotte o fuori; ricordo però che la notizia della sua
morte mi giunse nell’ora meno opportuna: cioè pro-
prio mentre andavo a dormire, una sera d’estate,
quando un tremendo temporale con fulmini e tuoni
seguiti da un diluvio che trasformò in fiumi vicoli e
strade m’indusse al patimento e al proposito di una
vita migliore.
Ricordo ancora Nuvole Rosse e Corvi, Cani Rossi ed
Uomini Seduti, ricordo ancora quei terribili scoppi
di tuono e il bagliore dei lampi e le violente sferzate
della pioggia contro i vetri.
Da ciò che mi avevano insegnato sapevo perfetta-
mente quel che significava tutto quel pandemonio:
Satana era venuto a prendersi Joe l’Indiano.
Non avevo l’ombra di dubbio.
Era una cosa appropriata allorché un tipo come Joe
l’Indiano era richiesto agl’Inferi, e avrei trovato in-
spiegabile e strano che Satana fosse venuto a cercar-
lo in un modo meno appariscente.
Ad ogni lampo, morto di paura, mi rannicchiavo fi-
no a ridurmi a un pugno, e nell’intervallo di nera o-
scurità che seguiva prorompevo in lamenti per la
mia condizione disperata e in supplici preghiere che
mi fosse concessa un’altra prova, con un’intensità e
sincerità d’intenti del tutto estranee alla mia natura…..
(Twain, Biografia – la staccionata … – continua… -)