STORIA UNIVERSALE DELL’INFAMIA (10): un business che spara

Precedenti capitoli del business:

un business che spara (1)

un business che spara (2)

un business che spara (3)

un business che spara (4)

storia universale dell’infamia: un business che spara (9/5)

Precedenti capitoli dell’infamia:

storia universale dell’infamia: la ‘maffia’ (8)

Prosegue in:

storia universale dell’infamia (11)

 

 

 

 

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…..Gli occhiali primitivisti e ruralisti indossati dalla maggior

parte degli osservatori sono i principali responsabili del fatto

che ci stupiamo per la presenza sin dal dopoguerra di mafiosi

sulle rotte del contrabbando internazionale dei tabacchi o nel

commercio della droga con destinazione Stati Uniti.

Lo scambio transoceanico rappresenta uno dei caratteri fon-

danti della storia che qui si narra, innanzitutto con l’esporta-

zione agrumaria senza la quale non esisterebbero la mafia

dei giardini stessi.

Proprio nascosti nelle casse di agrumi, oppio e morfina viag-

giano da Palermo a New York negli anni venti, in quantità

tali da provocare per rappresaglia una serie di restrizioni

commerciali da parte americana.

Ma con lo scambio delle merci si intreccia quello delle perso-

ne, con l’emigrazione d’inizio secolo e successivamente, pur

se i flussi si vanno riducendo.

Continuano tra gli altri a valicare l’oceano personaggi come

Calogero Orlando, nato a Terrasini nel 1906, partito da Detroit

nel ‘ 22 con 400 dollari, tornato nel ‘ 28 con 800 dollari, e poi

arricchitosi, nel corso di un continuo viavai tra America, Sici-

lia e Spagna, con l’import-export di olio e formaggi, con la fab-

bricazione e il commercio di sardine e acciughe salate; alme-

no a suo dire, perché secondo la polizia invece la merce che

tratta è droga.

 

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Si ricordi che negli anni trenta Lucky Luciano importa già

stupefacenti dall’Europa, forse attraverso personaggi come

Pietro Davì detto Jimmy l’americano, ritornato dagli Stati

Uniti nel ‘ 34 e già nel ‘ 35 arrestato a Milano per questo lo-

sco traffico; che nel ‘ 50 ritroviamo quale importatore di

morfina dalla Germania (attraverso canali insospettabili).

Ma qui siamo già dopo la guerra, quando è l’America a ve-

nire in Italia con il piano Marshall e gli ‘indesiderabili’.

Il principale tra questi è proprio Luciano, scarcerato nella

patria d’origine dopo un’oscura trattativa con il suo ex

persecutore, il senatore Thomas Dewey.

E’ certamente lui a riaprire il gioco, prima sfruttando il ‘fi-

lone aurifero’ rappresentato dalle industrie farmaceutiche

del Nord Italia da cui trae la materia prima; poi stringendo

rapporti con i raffinatori marsigliesi.

Dopo averlo liberato, gli americani sembrano ossessionati

da colui che considerano ‘re o almeno membro della fami-

glia reale’ di un traffico che sfocia tutto nel loro paese; da

qui le proteste contro le autorità italiane accusate di non

prestare attenzione alle sue attività.

In effetti gli italiani si dimostrano restii a mettere in moto

una macchina investigativa atta a seguire i complessi giri

della droga.

Luciano è un tranquillo uomo d’affari straniero; affari for-

se illegali ma comunque innocui per l’Italia dove non si

producono né si consumano stupefacenti….

(S. Lupo, Storia della mafia)

 

 

 

 

 

 

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STORIA UNIVERSALE DELL’INFAMIA (10): un business che sparaultima modifica: 2013-04-23T08:00:00+02:00da giuliano106
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