LA GNOSI

Prosegue in:

la gnosi (2) &

gli occhi di Atget &

Dialoghi con Pietro Autier &

Dialoghi con Pietro Autier 2

 

 

 

 

 

Lo gnosticismo è quella tradizione di pensiero soteriologico,

formatosi nei primi secoli dell’era cristiana, che ha attraver-

sato, riemergendo periodicamente simile a un fiume carsico,

il sottosuolo della civiltà occidentale.

Esso ha avuto un carattere così proteiforme da indurre un suo

critico a scrivere che lo gnosticismo, seguendo una semplice

‘regola di riproduzione’, ha sviluppato ‘tutte le possibilità lo-

giche contenute nelle sue sequenze, combinandole quasi sem-

pre in maniera originale’.

Il che gli ha permesso di essere al tempo stesso uno e moltepli-

ce, cioè sempre identico a se stesso pur nella varietà delle sue

manifestazioni dottrinarie.

In effetti, esiste un complesso di elementi tipici e fortemente

caratterizzanti che, correlati, formano la specifica e inconfon-

dibile ‘sindrome gnostica’.

 

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Lo gnosticismo, prima di essere una dottrina, è una disposizio-

ne d’animo esistenziale, coinvolgente tutta la vita, la condotta,

il destino, l’essere stesso dell’uomo nella sua integrità.

Lo gnosticismo è dominato da un vero e proprio ‘orrore dell’-

esistente’ che lo riempe di inquietudine, nausea ed angoscia.

Il mondo gli appare assurdo, insensato, mostruoso e radical-

mente estraneo alle sue più profonde esigenze psicologiche e

morali.

Egli perciò è nel mondo, ma non fa parte del mondo, nel qua-

le si sente abbandonato, perduto, impotente; in una parola:

alienato.

Il mondo è da lui vissuto come ‘radicalmente malvagio’, do-

minato da forze estranee e perverse. Di qui l’atteggiamento

di sospetto con il quale lo gnostico guarda a tutte le istitu-

zioni della società e a tutti i valori dominanti che la carat-

terizzano.

La dolorosa sensazione di essere in un mondo assurdo e

minaccioso porta lo gnostico a porsi insistentemente le do-

mande metafisiche fondamentali: Chi siamo?

Da dove veniamo?

Dove andiamo?

Egli si chiede con angoscia:

Qual’è la radice del male fisico, metafisico, e morale?

 

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Da dove scaturiscono gli orrori che infestano il mondo – l’in-

giustizia, la violenza, la morte, la solitudine, la sofferenza ecc.

– e che rendono avvilente la condizione umana?

Qual’è la matrice dell’alienazione che trasforma gli uomini in

allogeni all’impotenza e all’infelicità?

La condizione umana per lo gnostico non è solo intollerabile;

è anche anormale.

Egli è convinto che un accidente ha prodotto il rovesciamento

dell’ordine naturale delle cose dal quale è scaturito uno stato

di generale confusione, alterazione e corruzione.

Ciò lo induce a pensare che egli è la vittima provvisoria di una

catastrofe cosmico-storica:

la caduta che ha degradato il mondo e pervertito ogni cosa.

Si sente disperatamente infelice, ma sente altresì che il suo de-

stino è la felicità, la piena realizzazione della sua vocazione.

Per questo egli è dominato da una struggente nostalgia per un

mondo totalmente altro in cui non ha mai vissuto, ma dal qua-

le tuttavia si sente ingiustamente esiliato.

Per quanto grave sia la miseria materiale e morale dell’uomo 

– finitudine, impotenza, contingenza ecc. – lo gnostico crede

che il suo statuto ontologico sia modificabile ab imis; crede,

in altre parole, che esiste la possibilità di espungere tutte le

negatività che hanno pervertito il mondo e quindi di restau-

rare lo stato di perfezione e felicità che la caduta ha distrutto.

Il che lo porta a concepire la vita come una attesa permanen-

te di un rinnovamento radicale che è al tempo stesso una re-

surrezione e una restaurazione.

Il suo originario statuto ontologico, degradato dalla caduta,

può essere ristabilito, l’alienazione soppressa, la felicità pie-

namente conseguita. 

 

 

 

 

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LA GNOSIultima modifica: 2014-01-03T00:00:00+01:00da giuliano106
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