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l’eresia del lettore (ed i limiti della cultura) (14)
Prosegue in:
‘nummus non parit nummos’ (17)
Da:
Tali sintetiche informazioni sono arricchite di nuovi
particolari in una successiva deposizione dello stes-
so Galosna. Sottoposto ad interrogatorio il 29 maggio
1388 nel castello episcopale del Drosso, nei pressi di
Torino, dall’inquisitore Antonio di Settimio e dal ve-
scovo torinese Giovanni in persona.
La prima domanda è precisa: egli porta l”habitum Ter-
cii Ordinis Sancti Francisci’. La data della cerimonia di
vestizione viene, in questa seconda deposizione, anti-
cipata di qualche anno – non più il 1377, ma intorno al
1374: ‘(interrogatus) quot anni sunt quibus cepit dictum
habitum, respondit quod XIIII anni elapsi vel circa’.
Anche l’autore della vestizione muta: non più il vesco-
vo Tommaso, ma il ‘frater’ Benedetto Cantiero di Chieri,
‘magister dicti tercii ordinis Tercie Regule’.
Il luogo della cerimonia è la chiesa di S. Francesco di
Chieri, davanti all’altare maggiore, alla presenza del già
ricordato Tommaso dei Ferraris, ‘episcopus Tiatirensis’,
di frate Domenico di Poirino, guardiano del convento
francescano chierese, e dei frati Minori Tommaso e Ugo
di Alba.
Bisogna infine notare che alla domanda ‘si mutavit po-
stea aliam regulam sive alium habitum’, in entrambi gli
interrogatori il Galosna risponde negativamente, pur
precisando, nel novembre 1387, di essere attualmente
‘de secta et regula Pauperum de Lugduno’.
La formulazione di queste ultime domande e risposte
non consente di ben comprendere se il Galosna voglia
sottolineare il suo completo distacco dalla Chiesa cattoli-
ca, oppure se il passaggio dalle file del Terz’Ordine al…
mondo dell’eterodossia rappresenti un esito non contrad-
dittorio tra la sua primitiva scelta e i successivi sviluppi
delle sue vicende religiose ed esistenziali.
Siamo allora di fronte a un episodio che attesta che il Ter-
z’ Ordine francescano costituisce un’area di reclutamento
per i gruppi eterodossi, oppure si tratta di un caso ecce-
zionale?
Esistono affinità e quali rapporti si stabiliscono fra le e-
sperienze e non, istituzionalmente riconosciute, e quelle
giudicate ereticali?
(G. G. Merlo, Tra eremo e città)