MA NEL FUTURO SI PUO’ SPERARE?

ma nel futuro si può sperare?

 

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ma nel futuro si può sperare?

 

 

 

 

 

Il Novecento è cominciato con le più grandi speranze ed è

finito con dolore e disperazione.

Molti ideali sono andati distrutti, si è dissolto il sogno del

trionfo della ragione, del progresso continuo della civiltà,

della pace sulla terra. E’ svanita anche la speranza che il ge-

nere umano si possa riuducare pedagogicamente e perfezio-

nare moralmente.

 

ma nel futuro si può sperare?

 

Bisogna avere una memoria corta e ostinarsi a ignorare i fat-

ti per insistere sui progetti e i dogmi tramandati. Il segno

distintivo di quest’epoca è senza dubbio un’esplosione di

violenza che non ha precedenti. E’ avvenuta nelle camere di

tortura delle dittature, nei lager del totalitarismo, nelle fab-

briche del genocidio.

Milioni e milioni di persone sono morti sui campi di batta-

glia delle guerre di macchinari e di annientamento, nelle cit-

tà bombardate, nei villaggi e nelle campagne bruciate durante

le guerre coloniali e civili.

Quando nel 1945 finì quella trentennale guerra mondiale e 

ne fu tratto il primo bilancio provvisorio, per poco tempo si

giurò di rinunciare alla violenza.

Invece continuò.

 

ma nel futuro si può sperare?

 

I sistemi di campi di concentramento sovietici e cinesi si svi-

lupparono ulteriormente, in molte regioni di Asia, Africa e

America del Sud lo stato di guerra divenne cronico. E infine

la guerra e il terrore sono tornati in Europa. Né la tortura, né

le persecuzioni e i massacri, né la guerra, né il genocidio so-

no scomparsi dall’ordine del giorno della politica.

Nessuno sa come un domani le generazioni future definiran-

no il secolo della morte di massa. La storia della specie è so-

lita lasciarsi alle spalle con indifferenza la fine di generazioni,

civiltà e popoli. Il male viene subito cancellato dalla memoria,

(e se ricordato, non genera riflessione, ma cieca violenza), per

lasciare illesa la concezione del mondo.

 

ma nel futuro si può sperare?

 

Anche i contemporanei della persecuzione delle streghe non

potevano immaginare che in futuro la loro epoca sarebbe sta-

ta definita addirittura ‘l’età della ragione’.

Nel cerchio senza fine di orrore e esaurimento, oblio e trasfi-

gurazione, sono rari i momenti luminosi (là dove vi sono,

generano quella violenza assente nel pensiero, gesto, atto,

privato, ma successivamente innestato, per ciò che viene im-

propriamente chiamata ‘economia’ nella ‘natura (le)’ violen-

za in uso, ad uso di tutti i facciendieri… di stato.).

Sono rari come gli intermedi periodi d’oro in cui regna la pa-

ce.  Negli annali della storia non sono altro che fogli vuoti.

 Sarebbe ingenuo aspettarsi che con l’inizio del nuovo millen-

nio la situazione all’improvviso migliori. E sarebbe in contras-

to con ogni esperienza storica credere che in futuro il peggio,

l’ ‘inimmaginabile’, non possa essere superato ancora.

Non dipende certo dalla presunta natura di lupo dell’uomo

il fatto che la violenza non abbia limiti. L’uomo può sempre

comportarsi violentemente, con odio o rabbia, orgoglio o 

amore, indifferenza o disciplina, per sete di gloria o avidi-

tà, voglia di avventura e noia, con calcolo, zelo o entusias-

mo. Se fosse mosso soltanto da forze animali, almeno si

saprebbe che cosa ci si deve aspettare.

 

ma nel futuro si può sperare?

 

Ma poiché in lui le motivazioni e i sentimenti cambiano 

continuamente, visto che è per sua costituzione aperto al

futuro, tutto rimane ancora possibile, in ogni luogo, in ogni

momento. 

Può bastare, come duemila anni fa’ una semplice poesia,

ed in ogni luogo ed ogni momento, come se non fosse pas-

sato un giorno di storia, l’odio cieco si scatena. 

(prosegue)

 

 

 

 

ma nel futuro si può sperare?

     

MA NEL FUTURO SI PUO’ SPERARE?ultima modifica: 2014-02-11T00:02:00+01:00da giuliano106
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