E UNA STANZA (anche) PER GLI ITALIANI

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J. Ross: ‘Così sbarcò a New York e si perse e rimase diviso

dagli zii, e lavorava come portatore d’acqua a una squa-

dra sulla ferrovia in costruzione e trasportavano tronchi

e legname al Sud degli Stati Uniti.

Stesero i binari attraverso il West Virginia, c’è un ponte

della ferrovia a Clinchport, Virginia, non lontano da qui

a Harlan, e era un ponte grandissimo per quei tempi, e

dev’essere stato nel 1907 o giù di lì e lui aiutò a costruirlo.

E diceva che moriva di fame, aveva tanta fame. E un tale

gli diede una grossa cipolla – a lui e a un altro signore, e

la divisero in due col rasoio.

Parlava dei muli che cascavano giù dal pendio della mon-

tagna. Era abbastanza giovane. Finì in miniera perché apri-

vano le miniere nel West Virginia meridionale. E conobbe

mamma Ross, lei aveva 14 anni, e la conobbe, e si innamo-

rò di lei, la portò a cavallo fino a Pike County, Kentucky,

e si sposarono’.

 

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‘Affittavano un treno e lo portavano dove arrivavano le

navi dall’Italia a Ellis Island. Li caricavano su quel treno e

li portavano a Lynch. E li portavano qui e li mettevano in

quelle pensioni, due, tre per stanza, ragazzi che non erano

mai stati in una miniera’ (N. Yarbrough).

Gli immigrati italiani destinati alle miniere erano accolti

nella ‘detention room’ di Ellis Island da agenti reclutatori

e spediti direttamente ai treni verso le regioni minerarie,

detti ‘blue trains’ perché i vetri dei finestrini erano dipin-

ti di blu per impedirgli di capire dove li stavano portando.

Fin dall’inizio, erano in debito per il costo del viaggio e le

altre spese, e la somma gli veniva poi detratta dalla paga.

‘Nel 1903, la New York Society for the Protection of Italian

Immigrants mandò un agente nella zona mineraria a inve-

srtigare sulle voci di maltrattamenti.

Più tardi l’ambasciatore italiano negli Stati Uniti protestò

col segretario di Stato Elihu Root perché i suoi connaziona-

li venivano trattenuti contro la loro volontà in West Virgi-

nia’……

(A. Portelli, America Profonda)





 

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E UNA STANZA (anche) PER GLI ITALIANIultima modifica: 2012-09-01T03:00:00+02:00da giuliano106
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