UN INTERROGATORIO INQUISITORIALE

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I sostenitori degli eretici si possono individuare facilmente

attraverso questi cinque indizi sufficientemente probanti.

 

Primo: coloro che li visitano di nascosto mentre sono tenuti

in prigionia, bisbigliano con loro e portano loro dei viveri

sono sospetti come discepoli.

Secondo: coloro che piangono la loro cattura o la loro morte

sembrano esser stati loro amici intimi in vita; difficilmente

si può credere che non sappia nulla dell’attività dell’eretico

chi l’abbia frequentato a lungo.

Terzo: coloro che sostengono che gli eretici sono stati condan-

nati ingiustamente, anche quando sia stata dimostrata la lo-

ro colpa o addirittura quando essi stessi abbiano confessato,

evidentemente approvano la loro setta e ritengono che la

Chiesa che li condanna sia in errore.

Quarto: coloro che guardano male quelli che perseguitano gli

eretici e che predicano con successo contro gli eretici, come si

può desumere dagli occhi, dal naso e dall’espressione che cer-

cano di nascondere, evitando di guardare in faccia il loro in-

terlocutore, sono sospettati di odiare coloro verso i quali di-

mostrano amarezza, come si vede anche dalla loro espressio-

ne, e di amare coloro della cui disgrazia tanto si dolgono.

Quinto: coloro che vengono sorpresi a raccogliere di nascosto

la notte le ossa degli eretici bruciati, come se si trattasse di re-

liquie, indubbiamente li venerano come santi, conservano le

loro ossa per farne un santuario e quindi sono eretici come

loro.

Nessuno infatti considera un eretico santo a meno che non

ritenga santa la sua setta e perciò egli è eretico come quello.

Si deve interrogare uno che ha fama o è sospettato di essere

eretico, sebbene sia spiacevole aver a che fare con tale gente,

tuttavia indichiamo alcuni modi per interrogarli, quasi una

sorta di sentieri da volpi, per cui si possano in qualche mo-

do scoprire.

Se uno disserta contro la fede a livello dottrinale, la sua ere-

sia può essere dimostrata facilmente da fedeli della Chiesa

che siano addotrinati, dal momento che egli può essere rite-

nuto eretico proprio per il fatto che si impegna a difendere il

suo errore.

Ma poiché oggi gli eretici preferiscono nascondere il loro erro-

re piuttosto che confessarlo apertamente, gli esperti di lettere

e di Scritture non possono scoprirli perché non si muovono su

quella strada; e sono piuttosto i dotti a farsi confondere da loro,

mentre in questo modo gli eretici si rafforzano, vedendo che ri-

escono a prendersi così bene gioco dei nostri dotti che quasi

sfuggono dalle loro mani ricorrendo astutamente ad espedien-

ti volpini e a risposte tortuose.

Infatti una spregevole eretica, come io stesso ho visto e sentito,

per molti giorni continuò ad ingannare uomini dotti ed eletti,

sia laici che ecclesiastici di diversi ordini religiosi, a tal punto

che ormai l’avrebbero lasciata andare come innocente se per

volontà di Dio, lo stesso giorno in cui avrebbe dovuto essere

scarcerata, non si fossero trovate in un suo scrigno delle ossa

di un eretico bruciato recentemente che ella aveva raccolto con

le sue mani la notte come si trattasse di una reliquia, come poi

testimoniarono altre sue compagne che avevano raccolto assi-

eme a lei quelle ossa e che poi si pentirono.

Gli chiedo perché è stato condotto davanti a me.

Mi risponde mansueto e sorridente: ‘Signore, volentieri cono-

scerei da voi la ragione’.

Gli dico: ‘Sei accusato di essere eretico e di credere e insegna-

re cose diverse da quelle in cui la santa Chiesa’.

Risponde con grande convinzione alzando gli occhi al cielo:

‘Signore, tu sai che io sono innocente e che io mai ho creduto

in altro che nella vera fede cristiana’.

Ed io: ‘Tu chiami la tua fede cristiana perché ritieni la nostra

falsa e eretica.

Ma io ti chiedo sotto giuramento se tu mai hai imparato o ri-

tenuto che sia vera una fede diversa da quella che il popolo e

la Chiesa di Roma crede essere la vera fede’.

Risponde: ‘Io considero vera fede quella che la Chiesa segue’.

Gli dico: ‘Credi che i tuoi complici siano la vera chiesa e credi

nella loro fede?’.

Risponde: ‘Credo nella vera fede in cui la Chiesa romana crede

e che voi stessi ci predicate apertamente’.

Gli dico: ‘Forse hai a Roma qualcuno della tua setta e quelli

chiami Chiesa romana e segui la loro fede. Credi che sull’al-

tare c’è il corpo del Signor Nostro Gesù Cristo?’.

Risponde prontamente: ‘Credo’.

Ed io: ‘Sai che lì c’è il corpo e che tutti i corpi sono di nostro

Signore. Ma io ti chiedo se lì ci sia quel corpo del Signore che

è nato dalla Vergine, che è stato crocefisso, che è risorto, che

è salito al cielo, ecc’.

Risponde: ‘E voi forse credete?’

Io dico che, certo, lo credo.

Risponde: ‘Io anche lo credo’.

Gli dico: ‘Tu credi che io credo così, ma non è questo che io

ti chiedo; io chiedo se anche tu lo credi’.

Risponde: ‘Se non volete interpretare ciò che dico in senso

buono e semplice, allora non so che cosa dovrei rispondere.

Sono un uomo semplice e incolto, non dovete formalizzarvi

sulle mie parole’.

Allora gli dico: ‘Se sei un semplice rispondi e parla semplice-

mente senza giochi di parole’.

Risponde: ‘Volentieri’.

Gli dico: ‘Vuoi quindi giurare che non hai mai imparato nien-

te di contrario alla fede che noi crediamo vera?’.

Risponde impaurito: ‘Se devo giurare, giurerò volentieri’.

Gli dico: ‘Non ti dico che devi ma ti chiedo se vuoi giurare’.

Risponde: ‘Se mi comandate di giurare giurerò’.

Gli dico: ‘Io non ti costringo a giurare poiché, se credi che il

giuramento non è lecito, potresti far ricadere la colpa su di

me che ti ho costretto; ma se giurerai io ti ascolterò’.

Risponde: ‘Perché dovrei giurare su qualcosa se non me lo

comandate?’.

Gli dico: ‘Per togliermi il sospetto che tu sei eretico’.

Risponde: ‘Signore, non so su che cosa giurare se voi non me

lo dite’.

Gli dico: ‘Se io dovessi giurare allora direi, come si è soliti fa-

re, con la mano alzata e le dita tese: ‘Dio mi aiuti che non ho

mai imparato eresie né ho creduto cose contrarie alla vera….

fede’……

(Tractatus de haeresi Pauperum de Lugduno)


 

 

 

 

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UN INTERROGATORIO INQUISITORIALEultima modifica: 2013-01-01T00:00:00+01:00da giuliano106
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