IL PIONIERE (17) (ma sempre una croce tenevano in mano)

ma sempre una croce tenevano in mano

 

Precedenti capitoli:

il pioniere: Frederick Douglass (16)

(anche se ora il suo ricordo appare lontano)

Prosegue in:

pionieri e nativi: The Trail of Tears (18)

(convinti il progresso aver conquistato)

 

 

 

ma sempre una croce tenevano in mano

 

 

 

 

 

 

 

Io amo il puro, pacifico, imparziale cristianesimo di Cristo:

quindi odio il corrotto, schiavizzatore, fustigatore di donne,

devastatore di culle, parziale e ipocrita, cristianesimo di que-

sto Paese.

Non vedo anzi il motivo, se non il più artificioso, di identifi-

care la religione di questo Paese col cristianesimo. Vedo in

esso il colmo  degli equivoci, la frode più audace, la diffama-

zione in suo nome più sconcia.

Di nulla si può dire con maggior diritto, che ‘ruba la livrea

della Corte celeste, per farvi entrare il demonio’. Uno sde-

gno inesprimibile s’impadronisce di me, quando contemplo

la pompa di solennità dei riti e, insieme, le orribili incoeren-

ze che da ogni parte mi circondano.

 

ma sempre una croce tenevano in mano

 

Abbiamo dei ladri d’uomini per ministri della fede, dei fu-

stigatori di donne per missionari, dei saccheggiatori di culle

per fedeli.

L’uomo che , durante la settimana, alza la frusta macchiata di

sangue, occupa il pulpito la domenica e pretende d’essere mi-

nistro del mite e umile Gesù. L’uomo che, alla fine della setti-

mana, ruba i miei guadagni (guardatelo se non ci credete ora

difende i diritti dei lavoratori, gli stessi che deruba ogni dì…),

la domenica mattina vorrebbe, come capoclasse, indicarmi la

strada della vita e il cammino della salvezza. 

La vende questa menzogna, la urla, la spaccia in ogni dove…

Colui che vende mia sorella a scopo di prostituzione, passa

per il devoto maestro di purezza.

Colui che proclama dovere religioso la lettura della Bibbia,

mi nega il diritto d’imparare a leggere il nome del Dio che

mi ha creato.

 

ma sempre una croce tenevano in mano

 

Il pio avvocato del matrimonio deruba della sua santa influ-

enza milioni d’uomini, e li abbandona al flagello di una pro-

fanazione generale.

L’appassionato difensore della santità dei rapporti familiari

è lo stesso che distrugge intere famiglie, separando mogli e

mariti, genitori e figli, sorelle e fratelli, e lasciando vuota la

capanna, deserto il focolare.

Vediamo il ladro predicare contro il furto (lo vedete anche

voi, tutti i giorni…), l’adultero tuonare contro l’adulterio; uo-

mini sono venduti per costruire chiese, donne per sostenere

il Vangelo, fanciulli per acquistare Bibbie ‘ai poveri pagani,

tutto per la gloria di Dio e la salvezza dell’anima!’

Il colpo di mazza del banditore all’asta degli schiavi e lo

squillo di campana che annunzia il servizio religioso si fon-

dano l’uno nell’altro; il pianto amaro dello schiavo straziato

è sommerso dall’urlo devoto del suo padrone.

 

ma sempre una croce tenevano in mano

 

Rinascite della religione e rinascite della tratta degli schiavi

si danno la mano. Galere e chiese stanno fianco a fianco: il tin-

tinnio dei ceppi e il clangore delle catene nella prima, si leva-

no insieme al pio Salmo e alla grave preghiera nella seconda.

I mercanti di corpi e anime umane tengono banco sotto il pul-

pito, e si sostengono a vicenda. Il mercante dà il suo oro gron-

dante lacrime e sangue per sostenere il pulpito; in cambio, il

pulpito avvolge il suo traffico infernale nel manto del cristia-

nesimo.

Abbiamo alleati religione e furto, diavoli in veste di angiolet-

ti, inferno in sembianze di cielo.

 

ma sempre una croce tenevano in mano

 

Il Cristianesimo dell’America (e non solo…) è un cristiane-

simo dei cui fedeli si può dire come già degli Scribi e Fari-

sei: ‘Affastellano pesi gravi e ne caricano le spalle della gen-

te; ma loro non li vogliono muovere neppure col dito.

Fanno tutte le loro opere per attirare l’attenzione di tutti….

Amano i primi posti ne’ conviti, i primi seggi nelle sinago-

ghe….

Amano esser chiamati dalla gente: Maestro, Signore, Dottore,

Professore……Ma guai a voi, Scribi e Farisei ipocriti, perché

serrate il regno dei cieli in faccia alla gente; poiché né vi en-

trate voi, né lasciate entrare coloro che cercano d’entrarvi.

Guai a voi, Scribi e Farisei ipocriti, perché per mare e per ter-

ra vi date attorno per fare un proselita, e, fatto che sia, lo ren-

dete figliol della geenna il doppio di voi…

 

ma sempre una croce tenevano in mano

 

Guai a voi, perché pagate la decima della menta e dell’aneto

e del cumino, e trascurate le cose più importanti della legge:

la giustizia e la misericordia (che pretendete amministrare

con quelle facce….) e la fedeltà.

Queste sono le cose che bisogna fare, senza tralasciare le altre.

Guide cieche, che filtrate la bevanda a cagion del moscerino,

e inghiottite il cammello!

Guai a voi Scribi e Farisei, perché nettate il di fuori del calice

e del piatto, mentre dentro essi sono pieni di rapina e d’intem-

peranza….

Guai a voi, Scribi e Farisei, perché siete simili a sepolcri im-

biancati, che di fuori appaiono belli, ma dentro son pieni d’os-

sami di morti e d’ogni putridume.

Così anche voi, di fuori, apparite giusti alla gente, ma den-

tro siete pieni d’ipocrisia e iniquità (e non solo….ma offesa

non voglio arrecarvi….)’.

(Frederick Douglass, Memorie di uno schiavo fuggiasco)

 

 

 

 

 

 

ma sempre una croce tenevano in mano

 

IL PIONIERE (17) (ma sempre una croce tenevano in mano)ultima modifica: 2013-03-09T00:00:00+01:00da giuliano106
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