OWL CREEK (56)

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….L’idea gli parve ridicola.

Aprì gli occhi nell’oscurità e vide sopra di sé un bagliore

di luce, ma come era distante, com’era inaccessibile!

Stava ancora sprofondando perché la luce si fece sempre

più fioca finché fu solo un baluginio.

Poi prese a crescere d’ampiezza e d’intensità, ed egli si re-

se conto che stava risalendo in superficie; con riluttanza,

perché adesso si sentiva a proprio agio.

– Finire impiccato e affogato,

pensò,

– non è poi così male; ma non voglio che mi sparino. No,

non lascerò che mi sparino, non è giusto!

Non aveva coscienza di alcuno sforzo, ma una trafittura

al polso lo informò che stava cercando di liberare le mani.

Rivolse l’attenzione a quel divincolarsi, come un ozioso

che osservi le imprese di un prestigiatore senza nutrire al-

cun interesse nel risultato.

Che sforzo eccezionale!

Che forza straordinaria, sovrumana!

Quello sì, era un bel cimento!

Complimenti!

La corda si sciolse; le braccia si divisero e fluttuarono a gal-

la, le mani appena visibili da una parte e dall’altra nella lu-

ce crescente.

Le fissò con genuino interesse mentre prima una poi l’altra

si avventavano sul cappio che gli stringeva il collo…….

Lo strapparono e lo scagliarono ferocemente da una parte e

quello ondeggiò come un serpente d’acqua.

– Rimettetelo! Rimettetelo!

Pensò di aver gridato alle mani, perché dopo lo scioglimen-

to del cappio, si erano susseguite le fitte più atroci che aves-

se mai provato in vita sua.

Il collo gli doleva orribilmente; aveva la testa in fiamme; il

cuore, i cui battiti si erano fatti deboli, diede un balzo e sem-

brò uscirgli dalla gola.

Tutto il corpo era torturato e straziato da un dolore insoppor-

tabile! Ma le mani disobbedienti non prestarono attenzione all’-

ordine. Battevano l’acqua vigorosamente con rapidi colpi ver-

so il basso, spingendolo in superficie.

Sentì la testa emergere; gli occhi furono accecati dalla luce del

sole, il petto s’allargò tra le convulsioni, e con un dolore supre-

mo, finale, i polmoni inghiottirono una gran boccata d’aria, che

egli espulse all’istante con un grido!

 

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Adesso era in pieno possesso dei sensi fisici. A dire il vero, era-

no straordinariamente attenti e vigili. Qualcosa nel subbuglio

spaventoso subìto dal suo organismo li aveva esaltati e acuiti

ed essi registravano avvenimenti mai percepiti in precedenza.

Sentì le increspature d’acqua sul suo volto e udì il suono di cia-

scuna di esse quando lo colpivano.

Guardò la foresta sulla riva del fiume, vide ogni singolo albe-

ro, le foglie e le venature su ciascuna di esse; vide gli insetti

sulle foglie: vide le locuste, le mosche dal corpo iridescente,

i ragni grigi che tessevano le tele tra un ramoscello e l’altro.

Notò i colori dello spettro in ogni goccia di rugiada su un mi-

lione di fili d’erba.

Il ronzio dei culici che danzavano sui gorghi del fiume, il bat-

tito d’ali delle libellule, i colpi inferti dalle zampe dei ragni d’-

acqua, simili ai remi che sollevano una barca, tutto emanava

una musica percepibile.

Un pesce scivolò via sotto i suoi occhi ed egli udì l’impeto

del suo corpo mentre fendeva le acque.

 

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Era affiorato in superficie col volto in direzione della corren-

te; in un attimo il mondo visibile sembrò ruotare lentamente

facendo perno su di lui, ed egli vide il ponte, il forte, i soldati

sul ponte, il capitano, il sergente, i due soldati semplici, suoi

carnefici.

Erano profili contro il cielo azzurro.

Gridavano e gesticolavano, indicandolo.

Il capitano aveva estratto la pistola, ma non fece fuoco; gli

altri erano disarmati. I loro movimenti erano grotteschi e or-

ribili, le loro forme gigantesche.

All’improvviso udì una forte detonazione e qualcosa colpì ve-

locemente l’acqua a pochi centimetri dal suo capo, spruzzan-

dogli il viso.

Udì una seconda detonazione e vide una delle sentinelle col

fucile imbracciato, e una nube di fumo azzurrognolo che usci-

va dall’imboccatura.

L’uomo in acqua colse l’occhio dell’uomo sul ponte fissare il

suo attraverso il mirino del fucile.

Vide che era un occhio grigio e ricordò di aver letto che gli

occhi grigi sono quelli dalla vista acuta, e che tutti i tiratori

famosi li hanno. Però quello aveva sbagliato il…colpo…

Un mulinello contrario aveva afferrato Farquhar facendo-

gli compiere un mezzo giro; ora guardava di nuovo la fore-

sta sulla riva opposta al forte.

Il suono di una voce chiara, acuta, risuonò in una monoto-

na cantilena alle sue spalle e lo raggiunse sull’acqua con una

nitidezza che perforò e attenuò ogni altro suono, persino l’-

increspatura dell’acqua nelle orecchie.

Benché non fosse un soldato, aveva frequentato a sufficien-

za gli accampamenti da conoscere il significato terribile di

quella lenta, strascicata, aspirata salmodia: il tenente sulla

riva stava prendendo parte alle operazioni del mattino.

Con quanta gelida spietatezza, con che intonazione calma

e uniforme che preannunciava, imponeva tranquillità agli

uomini, con quali intervalli accuratamente misurati veni-

vano pronunciate le crudeli parole:

– Compagnia, attenti!…. Imbracciat’arm!….. Pronti!…….

Puntate!…. Fuoco!

Farquhar si immerse; si immerse quanto più poté.

L’acqua gli ruggì nelle orecchie come la voce del Niagara,

eppure udì il rombo attutito della scarica e, risalendo in

superficie, s’imbatté in frammenti di metallo curiosamen-

te appiattiti, che scendevano in lente oscillazioni.

Certi gli sfiorarono le mani e il volto, poi scivolarono via,

seguitando a scendere. Uno gli si infilò tra il colletto e il col-

lo; era fastidiosamente caldo ed egli se lo strappò di dosso.

Appena risalì in superficie, boccheggiante per la mancanza

d’aria, si accorse di essere stato a lungo sott’acqua; si trova-

va sensibilmente più a valle, vicino alla salvezza.

I soldati avevano quasi finito di ricaricare; le bacchette di

metallo lampeggiarono d’improvviso al sole mentre veni-

vano estratte dalle canne, fatte ruotare in aria e ricacciate

negli incavi. Le due sentinelle…fecero nuovamente fuoco….

autonomamente….e senza esito……..

(prosegue…..)

 

 

 

 

 

 

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OWL CREEK (56)ultima modifica: 2014-02-26T07:02:00+01:00da giuliano106
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