IL RICCO E IL POVERO (breve ritratto della disuguaglianza civile)(2)

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Un altro Universo &

L’oca

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il ricco e il povero 2

 

 

 

 

 

Un altro tema che nessuno prende mai in considerazione 

e che invece meriterebbe la precedenza assoluta, è quello

dei vantaggi offerti a ciascuno dalla confederazione soci-

ale, che protegge considerevolmente gli smisurati posse-

dimenti dei ricchi (e la sua nutrita nonché servizievole

corte…) e a malapena permette che un povero disgraziato

si goda la capanna costruita con le sue stesse mani.

Tutti i vantaggi della società non sono forse per i potenti e

per i ricchi? 

Tutte le occupazioni lucrative non sono forse in mano loro?

Tutte le grazie, ogni esenzione, non sono forse a loro uso e-

sclusivo?

E l’autorità pubblica non assume forse sempre un atteggia-

mento favorevole nei loro confronti?

Non è forse vero che un uomo che goda di una certa consi-

derazione, sia che derubi i suoi creditori sia che si macchi

di qualche altra bricconata, ha l’impunità assicurata?

Le bastonate che dà, le violenze che commette, i delitti stes-

si e gli omicidi di cui si macchia non sono forse dei fatti che

vengono messi a tacere e di cui dopo sei mesi non se ne par-

la nemmeno più?

Se invece questo stesso uomo viene derubato, la polizia in-

tera si mette in movimento, e guai a quegli innocenti si cui

cade il suo sospetto!

Se poi deve attraversare un luogo malfamato, ecco pronte

delle scorte che lo accompagnino.

Si rompe l’asse della sua carrozza?

Da ogni parte si accorre in suo aiuto.

Si fa del chiasso davanti alla sua porta?

Basta un suo segno e tutto rientra nell’ordine.

Un carrettiere gl’ingombra il passaggio?

I suoi sono pronti a farlo fuori; e cinquanta onesti pedoni

diretti al loro lavoro rischiano di venir travolti piuttosto

che un ozioso mascalzone qualsiasi nella sua carrozza si-

gnorile non debba subire ritardi.

Tutti questi riguardi non gli costano un bel nulla; fanno

parte dei diritti dell’uomo ricco e non del prezzo della

ricchezza.

Com’è differente la situazione del povero! 

Più l’umanità gli è debitrice, più la società gli rifiuta: tutte

le porte gli sono chiuse, anche quando è in diritto di farsele

aprire; e se talvolta ottiene giustizia la ottiene con più fatica

con cui un altro otterrebbe la grazia; se vi sono da fare cor-

es o milizie da radunare, è sempre a lui che viene accor-

data la preferenza; è sempre costretto ad addossarsi oltre

ai suoi pesi anche quelli del suo vicino, che essendo più

ricco, è in grado di farsene esentare; alla prima disgrazia

che lo colpisce, tutti si allontanano da lui; se si rovescia

il suo misero carretto, non solo è ben lungi da ricevere a-

iuto da qualcuno, ma deve reputarsi fortunato se riesce a

sfuggire ai soprusi del seguito manesco del giovane du-

ca; in breve, nel momento del bisogno, l’assistenza gratu-

ita svanisce proprio perché non ha di che pagarla; ma io

lo considero un uomo morto se ha la ventura di avere un’-

anima onesta, una figlia graziosa e un vicino potente.

Un altro punto non meno importante da prendere in esa-

me è che alle perdite subite dai poveri è molto più diffici-

le porre rimedio che a quelle dei ricchi, e che la difficoltà

di accrescere i propri beni aumenta sempre in proporzio-

ne delle proprie necessità.

Col nulla non si combina nulla; ciò vale sia negli affari che

in fisica: il denaro è il seme del denaro e talvolta è più dif-

ficile guadagnare il primo baiocco piuttosto che il secondo

milione.

Dirò di più: tutto ciò che viene pagato dal povero è a fon-

do perduto, e rimane o ritorna nelle mani del ricco; e sicco-

me prima o poi il gettito delle imposte passa tra le mani

dei soli uomini che sono al governo o di coloro che vi so-

no vicini, essi, anche pagando il loro contingente, hanno o-

gni interesse ad aumentarle.

(J.J. Rousseau, Discorso sull’economia politica)

 

 

 

 

il ricco e il povero 2

  

IL RICCO E IL POVERO (breve ritratto della disuguaglianza civile)(2)ultima modifica: 2014-05-10T00:07:00+02:00da giuliano106
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