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Il Falcone di Federico (stupor mundi) &
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Il ritorno dell’eroe (1) & (2)
Da:
Il re Renaud tornò dalla Guerra
Tenendo le budella nelle mani.
Sua madre era sulle mura merlate,
che vide venire suo figlio Renaud.
‘Renaud, Renaud, rallegrati!
Tua moglie ha partorito un re!’.
‘Né della moglie, né del figlio,
io non saprei gioire.
Andate, madre, andate avanti,
fatemi fare un bel letto bianco;
non resterò a lungo:
a mezzanotte spirerò.
Ma fatelo fare qui in basso,
che la partoriente non senta!’.
E quando venne mezzanotte,
il re Renaud rese l’anima.
Non era ancora mattino,
che i valletti piangevano presto.
Non era ancora tempo di colazione,
che i servitori hanno pianto.
‘Ditemi, madre cara
per cosa piangono i nostri valletti?’.
‘Figlia mia, lavando i nostri cavalli,
hanno lasciato affogare il più bello’.
‘E perché, madre cara
per un cavallo piangere così?
Quando il re Renaud tornerà,
porterà con sé cavalli più belli’.
‘Ah! Ditemi, madre cara,
cos’è che sento battere qui?’.
‘Figlia mia, sono i falegnami
Che aggiustano il pavimento’.
‘Ah! Ditemi, madre cara,
cos’è che sento suonare qui?’
‘Figlia mia, è la processione
Che esce per le rogazioni’.
‘Ah! Ditemi, madre cara,
che cosa cantano i preti qui?’
‘Figlia mia, è la processione
Che fa il giro della casa’.
E quando riuscì ad alzarsi,
volle andare alla messa.
E quando passarono otto giorni
Volle uscire in ghingheri.
‘Ah! Ditemi, madre cara,
che abito mi prendo oggi?’
‘Prendete il verde, prendete il grigio,
prendete il nero come miglior scelta’.
‘Ah! Ditemi madre cara,
che significa questo nero?’
‘A una donna che si rimette dopo un parto,
il nero è il più adatto’.
Ma quando fu tra i campi
Tre pastori andavano dicendo:
‘Ecco la moglie di quel signore
che seppellirono l’altro giorno!’.
‘Ah! Ditemi madre cara,
cosa dicono quei pastori?’
‘Dicono di affrettarsi,
altrimenti si perde messa’.
Quando entrò in chiesa
Le diedero il cero.
Si accorse, inginocchiandosi,
della terra fresca sotto la sua panca.
‘Ah, ditemi, madre cara,
perché la terra è fresca qui?’
‘Figlia mia, non posso più nasconderlo:
Renaud è morto e seppellito’.
‘Renaud, Renaud, mio conforto,
eccoti dunque tra i morti!
Divino Renaud, mio conforto,
eccoti dunque tra i morti!
Poiché il re Renaud è morto,
ecco le chiavi del mio tesoro.
Prendete i miei anelli e i miei gioielli,
nutrite bene il figlio (di) Renaud!
Terra apriti! Terra spalancati!
Che io vada con Renaud, il mio re!’
La terra si aprì, la terra si spalancò,
e la bella fu inghiottita.