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L’inverno del nostro Universo (12/11)
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L’inverno del nostro Universo (1)
L’inverno del nostro Universo (2)
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Ritorniamo al 129° inno del X libro del Rg-Veda in cui, alla
4° strofa, il cantore ci parla di Amore e Mente: “All’inizio sor-
se poi l’Amore, che era il primo seme della Mente. Scrutan-
do nei loro cuori i sapienti scoprirono, con la loro saggezza,
il legame tra l’essere e il non-essere”.
Secondo l’interpretazione vedica, rispetto all’Uno e al Nulla
presenti nelle Acque al momento della Creazione, cosa rap-
presentano il Kama e il manas?
Il termine kama deriva dalla radice verbale kam ‘desiderare,
amare’, connessa alle radici ka e kan ‘gioire, sentir piacere’,
la quale è composta, secondo chi scrive, da ka e dalla con-
sonante m, simbolo del… ‘limite’….
Pertanto ‘ciò che de-finisce (m) le Acque lucenti (ka)’, o an-
che ‘la misura (m) del desiderio (ka) delle Acque lucenti
(ka)’ definiscono bene il senso della parola kama.
E’ mediante il piacere creativo di kama che eka, l’Uno, in-
vade con la sua luce (ka) l’impenetrabile buio delle Acque
primordiali (na), e le sottrae al dominio del Nulla renden-
dole visibili.
D’altro canto, secondo quanto ci è stato tramandato, il ka-
ma è sempre stato connesso con le Acque. La correlazione
linguistica tra ka, ‘acqua’, ‘luce’; Eka ‘luce sorgente dalle
acque’, e kama ‘dimensione gioiosa delle Acque lucenti’
ci conferma la fondatezza di tale tradizione culturale.
Ora, se a causa del desiderio creatore di Eka il kama ap-
pare come la facoltà generativa e riproduttiva delle Ac-
que luminose, che cosa rappresenta il manas da cui il
kama è sorto?
Il termine manas deriva dal verbo sanscrito man ‘pensare’,
(il Primo Pensiero….). Se scomponiamo man nelle due ra-
dici che lo formano, m ‘limite’ e an ‘avvio dell’energia del-
le acque’, il senso di manas sarà ‘la misura (m) della vita-
lità delle acque (an)’, ovvero ‘la dimensione (m) del loro
respiro (an)’.
Se Eka e Kama hanno dunque la facoltà di rendere lumi-
noso e percepibile al nostro intelletto e ai nostri sensi l’-
Universo del na-sat (il non-essere, il nulla), così an e ma-
nas hanno quella di renderlo animato (an) nonché rico-
noscibile (manas).
Il legame tra essere e non-essere, sato bandhum asati, che
i sapienti vedici avevano trovato nei loro cuori finalmen-
te ci si rivela: è quello tra le Acque luminose dell’Uno,
Eka, e le Acque oscure del Nulla, na.
‘Colui dal quale la Creazione provenne, può averla
decisa egli stesso. Oppure no. Colui che vigila nell’-
alto del cielo forse ne conosce l’origine. E forse no..’
(Chi fu il Primo Dio e chi i suoi Dèi……).
Questi quesiti e il dubbio, apriranno la strada alla suc-
cessiva metafisica indoeuropea stimolando altresì il con-
fronto fra scienza e fede.
Essi sono ancora attuali, dal profondo del mito e della
… POESIA vedica, ci inviano il loro messaggio di sensi-
bilità e di intelligenza……
Molto prima della Bibbia con la POESIA nasceva la pa-
rola e il DUBBIO, senza il DUBBIO non avremmo….. il
libero arbitrio e la facoltà della ragione che ci distingue
dalle macchine e dalle bestie (senza arrecare offesa a
quest’ultime….).
(F. Randich, L’origine delle lingue Indoeuropee)