LA GNOSI (quali e donde i mali) (7)

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la gnosi (8)

 

 

 

.…Quei che van ricercando donde siano venuti i mali,

sia negli esseri sia in una specie particolare di esseri,

darebbero un conveniente punto di partenza alla loro

ricerca, se ponessero precedentemente come base la

questione: ‘Che cosa è il male?’ ‘Quale è la (vera) ….

natura del male?’. (Plotino)

 

 

 

 

“Quale altro fuoco più del nostro potrebbe essere

migliore immagine del fuoco intelligibile?

E c’è un’altra terra superiore alla nostra, dopo

quella intelligibile?

C’è una sfera più perfetta e un movimento più re-

golare, dopo l’intima organicità del mondo intel-

ligibile?

C’è un altro sole superiore al sole visibile, al di là

del Sole intelligibile?”. (Plotino)

 

Si gusti il contenuto di quest’argomento.

Da un punto di vista, in una certa misura autenti-

camente platonico, ciò sarebbe un semplice sofi-

sma, poco degno di Plotino:

dopo aver, in un primo momento, posto in sé, nel

pensiero, un estratto del fenomeno mondano stesso,

ossia ciò che in esso è articolabile concettualmente,

si elabora un argomento che parte dal grado di so-

miglianza del mondo con un ‘eidos’ da ‘esso stesso’

ricavato.

Invece di essere il mondo a mostrare l’idea, median-

te il suo contenuto contemplato di per sé, è il confron-

to con un’idea già posta a dover segnalare la fedeltà

rappresentativa del mondo.

Ma la situazione è proprio quella per cui, in questo

contesto, non è più l’elemento intelligibile a necessi-

tare di dimostrazione – esso si fonda in un altro mo-

do, a partire dall’altro -, bensì il diritto dell’ente im-

mediatamente presente il cui valore può essere an-

cora concesso grazie a una dinamica devolutiva.

Non è più l’analisi del mondo a liberare l’idea e a

consentirne la distinzione dal sostrato in cui appa-

re, ma il mondo intelligibile posto in se stesso può,

nel caso, riconoscere come legittimo il suo riflesso

in quello sensibile (mentre gli gnostici, dal medesi-

mo presupposto, affermano l’illegittimità di tale

passaggio), concedendo così a quest’ultimo, a par-

tire da sé, un diritto (che gli gnostici, dal medesimo

presupposto, gli contestano).

Ciò può, però, essere ricavato solo proseguendo la

deduzione secondo la sua stessa successione inter-

na, diretta verso il basso e ottenendo ciò che da que-

st’ultimo epifenomeno dell’essere è ovvio da atten-

dersi, ma che sarebbe di per sé una pretesa eccessi-

va.

Se solo nella conformità a certi criteri si accetta la

sua collocazione  all’interno dell’ordinamento gra-

duato, allora anche la ‘somiglianza’ dell’immagine

– toutes proportion gardées – diventa appellabile

contro l’intolleranza dell’estremismo, ma a partire

dal presupposto comune dello schema ontologico

graduato, ossia proprio dalla dissomiglianza.

(prosegue…)

(H. Jonas)

 

 

 

 

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LA GNOSI (quali e donde i mali) (7)ultima modifica: 2014-01-03T05:07:00+01:00da giuliano106
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