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Il passo dove viene narrata la caduta dallo stato di grazia e la
punizione per aver disobbedito al comando divino, è un passo
chiave del mito della creazione elaborato dalla nostra tradizio-
ne culturale, in quanto fornisce la giustificazione del dolore,
delle fatiche e delle avversità della vita sulla terra.
Tale passo fonda una concezione del mondo e della vita uma-
na come essenzialmente basati sul dolore e sulla privazione.
Dalla Caduta derivano due importanti conseguenze: la prima
consiste nel fatto che la vita è difficile e dolorosa, piena di su-
dore, fatica e avversità; la seconda che la terra è qualcosa di
negativo e indegno, qualcosa da risollevare.
La terra non è il male, ma è comunque vile e spregevole: il
serpente, come punizione per la sua malvagità, è condanna-
to a strisciare col ventre a terra e ad Adamo viene detto:
‘Maledetto sia il suolo per causa tua! Con dolore ne trarrai il
cibo’ e, sempre a causa del suo peccato, Adamo dovrà morire
e tornare alla terra:
Con il sudore del tuo volto mangerai il pane, finché tornerai alla
terra, perché da essa sei stato tratto: polvere tu sei e in polvere
tornerai.
Occorre prestare molta attenzione a queste considerazioni,
dato che le ritroveremo in tutte le espressioni culturali, nella
letteratura, nell’arte e nella musica, delle civiltà ‘superiori’ di
stampo agricolo: la terra, la carne e questa vita sono da consi-
derarsi cose infime, volgari e prive di valore, mentre il cielo, lo
spirito, e la vita nell’aldilà come cose elevate, maestose e desi-
derabili.
Adamo ed Eva, scacciati dal Giardino dell’Eden, si moltiplica-
rono.
Il loro primo figlio, Caino, era un ‘lavoratore del suolo’, un
orticultore, mentre il secondo, Abele, era un ‘pastore di greg-
gi’, un allevatore.
Caino, accecato dalla gelosia e dalla rabbia, uccise Abele.
Adirato, Dio maledì Caino e gli ingiunse di vagare per la ter-
ra, ramingo e fuggiasco:
‘Quando lavorerai il suolo, esso non ti darà più i suoi prodot-
ti’. Di nuovo, Dio maledice l’umanità e condanna gli uomini,
e soprattutto i contadini, a una vita di stenti e di mortificazio-
ni.