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Erano i cantastorie, ultimi eredi dei ‘trobador’, dei menestrelli e dei
torototela, a diffondere e a chiosare tra piazze, cortili, fiere di pae-
se e osterie, gli episodi tragici, i fatti eclatanti, i delitti efferati, le
conquiste della scienza e della tecnica, le gesta di grandi uomini
ed eroi, le polemiche politiche, i mutamenti di costume, i primi ru-
dimenti sociali.
E il popolo si dilettava, con grande attenzione, a sentire cantare l’-
episodio da colui che più degli altri ‘sapeva leggere e poetare’: era
l’uomo con il foglio volante o con il cartellone illustrato che sintetiz-
zava grossolanamente quello che poco dopo avrebbe spiegato in
poesia cantata.
L’uditorio lo ascoltava come oggi ascolterebbe la radio ed osserva
la sequenza dei fatti illustrati come si trovasse davanti ad uno scher-
mo televisivo, poi compravano il ‘pianeta della fortuna’ per tentare
la sorte al lotto e il ‘foglio volante’ per imparare il testo e cantarlo a
loro volta nelle osterie e nelle bisbocce fra amici…
…Era la nostra Tin Pan Alley…