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E’ un dramma che va avanti, senza intervalli,
giorno dopo giorno e anno dopo anno: quell’-
abbuffarsi, ben visibile, del nostro corpo poli-
tico e sociale è certo uno spettacolo di gran
lunga più sbalorditivo di un qualsiasi man-
giafuoco o mangiaspade da circo.
La meraviglia che davvero non si riusciva a
contenere era il pensiero che quelle due o tre
ore d’osservazione casuale di quell’affare rap-
presentassero, al più, che un paio di battiti del
possente orologio che mai, mai si ferma, meno
che mai nei momenti in cui, a forza di quell’-
eccessivo caricare, scandisce forte un’ora più
critica del nostro destino sociale.
Credo davvero che la definizione più sempli-
ce di come Ellis Island incide sullo spirito di
un qualsiasi cittadino sensibile cui capiti di
‘dare un’occhiata’ sia che questi, al ritorno,
non è più la stessa persona che era all’anda-
ta.
Si è nutrito all’albero della conoscenza, e quel
sapore gli rimarrà in bocca per sempre, aveva
creduto, quel cittadino, di sapere già prima; ave-
va creduto di sapere in che misura il suo destino
di americano….