Precedenti capitoli:
Nanisecondi (senza specchi….) &
Foto del blog:
Da:
LE PRIME ‘TRIBU”…..
Molto dopo la fine dell’epoca glaciale e presumibilmente 4000
anni prima di Cristo, comparvero in Alto Adige i primi uomini.
Le tracce dell’uomo quaternario furono trovate in caverne a
2445 m. sul livello del mare nel cantone di S. Gallo in Svizzera.
Poiché si ha ragione di presumere che si trattasse di uomini sa-
liti a massime altezze nelle stagioni estive, per la caccia, si può
pensare che dalla Svizzera i cacciatori si siano spinti, di monta-
gna in montagna, nel cuore delle valli atesine, ove la fauna ab-
bondava.
Pure sul filo dell’incertezza possono essere ricostruite le prime
colonizzazioni (QUINDI I PRIMI NATIVI).
Le ricerche archeologiche compiute nella Venezia Tridentina e
nei vicini Cantoni svizzeri hanno assodato, con la identificazio-
ne di abbondante materiale preistorico, tracce di vita paleoliti-
ca, neolitica, e palafitticola.
Probabilmente era gente di ceppo ligure-iberico, risalita verso
il crinale alpino dalle valli del Sarca e di Ledro, attratta dalla
bellezza dei luoghi, dall’abbondanza del patrimonio faunisti-
co e dalla generosità del suolo.
In perfetta solitudine, cacciando cervi, orsi caprioli, lupi, que-
sto pugno di uomini visse per secoli. Dalle prime popolazio-
ni che trovarono asilo in caverne e possedevano arnesi di roz-
za pietra, ben poco è rimasto: qualche ascia, delle punte di
lancia di selce, raschiatoi silicei usati per scarnificare le pelli.
Una tomba neolitica è stata trovata a Caldaro e viene attribui-
ta a 2000 anni prima di Cristo. E’ del tutto simile a quelle di
Villafranca e Remedello.
Verso il 1000 a.C. altri popoli si affiancarono alle contrade ate-
sine: gli illirici che, risalendo il corso della Drava, si insediaro-
no in Pusteria, ed i Proto Italici che entrarono dal Brennero e
dal passo di Resia e che sostituirono all’età della pietra quel-
la del bronzo, delle palafitte e delle terremare.
E’ molto probabile che le tribù dei Proto Italici oltreché dai
passi alpini provenissero anche dal sud. La presenza di un
villaggio palustre a Peschiera sul garda avente singolari ana-
logie con le stazioni scoperte sulla collina del Piper a Collal-
bo, dovrebbe offrire una certa conferma alla supposizione.
Altri villaggi palafitticoli sorgevano a Fiavè nel Trentino e
al lago di Monticolo.
Verso l’inizio dell’età del ferro sopravvennero nella parte
orientale delle Dolomiti i Veneti. Insediati nella pianura pa-
dana avevano già fondato Padova e avendo dato vita ad una
fiorente attività metallifera risalivano le valli in cerca di gia-
cimenti.
Un’ascia scoperta a S. Giovanni di Valle Aurina fa pensare
che i Veneti si fossero spinti nel cuore della valle omonima e
che vi avessero trovato una miniera di rame.
Ultimi, prima della conquista romana, giunsero in Alto Adige
gli Etruschi ed i Galli cenomani. Si vuole che gli Etruschi fosse-
ro stati sospinti verso le contrade alpine dalla prima invasione
gallica o celtica.
Questo popolo misterioso la cui storia è tuttora oggetto di
profondi studi e la cui lingua non è stata ancora interamente
decifrata, dall’Etruria dilagò in tutta la pianura padana, ecce-
zione fatta per il settore dominato dai Veneti.
Così poco prima della comparsa romana l’Alto Adige era abi-
tato nella parte occidentale da Galli che avevano a loro volta
assimilato gli Estruschi e nella parte orientale da Veneti che
avevano soverchiato i Proto Italici.
(M. Ferrandi, L’Alto Adige nella storia)