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( 1) rocce Dèi montagne verità
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Solo dopo il fallimento di queste prime invocazioni, i
Buddha svaniscono lasciando il posto ad altre, più spa-
ventose visioni.
Sempre in cicli di sette giorni, divinità adirate infuriano
nel cervello: mostri che portano ossa e serpenti a mo’ di
gioielli. Né le consorti a essi avvinghiate, che si cibano
di sangue sorbito da teschi, offrono conforto.
Eppure, persino a questo punto, se lo spirito del morto
riconosce questi esseri come aspetti di dèi da venerare,
e infine come emanazioni dell’io, ha la possibilità di li-
berarsi ed entrare nel regno dei Bodhisattva.
‘O figlio di nobile famiglia, quando una simile appari-
zione ti si manifesterà, non temere, non spaventarti.
Siccome adesso il tuo corpo non è più un corpo mate-
riale, ma un corpo mentale, costituito dalle propensio-
ni del tuo karma, anche se egli voglia ucciderti e farti
a pezzi, tu non puoi morire….’
Ma se lo spirito non scaccia questi fantasmi, sprofon-
da ancor di più nell’illusione.
Il terrore indotto dalle sue azioni passate si intensifica.
Le divinità che bevono sangue divengono tutt’uno con
Yama, il signore della morte, il cui specchio anche ora
riflette i peccati dei pellegrini che arrancano intorno al
Kailash per raggiungere il passo della….. compassione.
Il corpo astrale del morto può spostarsi ovunque desi-
deri, ma la sua infelicità non fa che crescere.
Esso fa ritorno alla sua vecchia casa, ma non può rien-
trare nel corpo fisico, anche se esiste ancora.
Ascolta i suoi familiari che lo piangono, ma quando li
chiama, loro non lo sentono.
Ora le sue azioni passate si addensano come un uraga-
no dietro di lui.
Uno alla volta gli dèi infernali, acquistando credito di-
ventano più spaventosi. Lo spirito fugge nell’oscurità,
sente le montagne sgretolarsi, cerca di infilarsi nei cre-
pacci. Alla fine Yama ne soppesa i peccati e le virtù con
sassolini bianchi e neri, quindi decapita e smembra lo
spirito immortale, il quale ancora non capisce che si
tratta di un’altra illusione.
‘O figlio di nobile famiglia…. Se anche adesso sarai
distratto, le corde della celeste misericordia si spez-
zeranno e cadrai in luoghi da dove non ti puoi sal-
vare. Sta’ dunque attento…..’
Quindi i morti sono condannati alla reincarnazione.
Essi vengono messi di fronte a sei porte ‘porte dell’-
utero’ che conducono alle sfere degli dèi mortali, de-
gli uomini rinati, degli animali, degli spettri e infine
alla sfera infernale.
Lo spirito inizia a riconoscere il bambino a cui è de-
stinato. Tuttavia, anche qui sono previste preghiere
e pratiche per ostruire un utero ed entrare in un al-
tro.
Alla fine del funerale, il lama che lo officia muove
un cartello con il nome del morto per chiudere gli
uteri e conciliare i peccati finché lo spirito non ha
trovato il proprio posto.
(Colin Thubron, Verso la montagna sacra)