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Nel corso dei suoi studi antropologici condotti negli anni
Cinquanta, Lorna Marshall fornì alcune descrizioni detta-
gliate di come gli uomini e i giovani della comunità Kung
di Nyae Nyae nel deserto del Kalahari mimavano gli ani-
mali.
Spiegò che come regolare passatempo mimavano l’anda-
tura degli animali e i modi in cui tenevano e dimenavano
la testa, cogliendo i ritmi correttamente.
Tali esibizioni spesso erano inscenate solo per divertimen-
to; Marshall raccontò quanto fu piacevole guardare un
giovane uomo mimare uno struzzo che sedeva sul suo ni-
do e deponeva le uova.
Anche molti dei giochi musicali dei Kung coinvolgevano l’-
imitazione degli animali. Ogni animale veniva rappresenta-
to nella musica per mezzo del suo pattern ritmico caratteri-
stico, che spesso sembrava riflettere il suo particolare modo
di muoversi, come ad esempio il salto di un kudu.
Il ritmo era spesso fornito da giovani che pizzicavano corde
di archi, e che allo stesso tempo muovevano il braccio libero
e la testa in modo da mimare l’animale.
Marshall descrisse come i ragazzi potevano persino suona-
re i loro archi per mimare il suono della copula tra due iene.
In alcune occasioni tutti sembravano unirsi al gioco, cammi-
nando a carponi, facendo balzi e salti e riproducendo suoni
di animali.
Oltre a mimare i movimenti degli animali, è possibile che
gli esseri umani primitivi imitassero i loro versi, insieme a-
gli altri suoni del mondo naturale.
Sappiamo che i popoli tradizionali che vivono a stretto con-
tatto con la natura, fanno un uso estensivo dell’onomatopea
nel nominare le entità viventi. Tra gli Huambisa della selva
peruviana, ad esempio, un terzo dei nomi per i 206 tipi di
uccelli da essi riconosciuti ha chiaramente un’origine ono-
matopeica.
Sebbene sia altamente improbabile che gli esseri umani pri-
mitivi dessero nomi agli animali e uccelli che li circondava-
no, imitare i loro richiami deve essere stata una caratteristi-
ca chiave delle loro espressioni ….’Hmmmmmmmm’….
Lo studio dei nomi degli animali fornisce un altro indizio
sulla natura delle espressioni ‘Hmmmmmmm’ dei primi u-
mani, in virtù del fenomeno che è stato chiamato ‘simboli-
smo sonoro’.
(Steven Mithen, Il canto degli antenati)