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Prima di continuare a descrivere il clima musicale di
New Orleans, è necessario aprire una parentesi sul
ministrel show, un genere di spettacolo di varietà as-
sai diffuso negli Stati Uniti tra la seconda metà dell’-
Ottocento e gli inizi del Novecento.
I ministrels imitavano farsescamente il mondo dei
neri del Sud e le loro tradizioni musicali. Gli inter-
preti di queste parodie erano sempre bianchi: con
i volti anneriti, le labbra scarlatte, gli abiti colora-
tissimi, cantavano, ballavano e recitavano scenette
rifacendosi a quello che pareva essere il modo di
parlare, di comportarsi, di suonare e di muoversi
del popolo di colore.
Facevano musica di intrattenimento, ispirandosi al-
le canzoni, alle marce e al folclore del popolo afro-
americano.
In questo modo preparano il terreno al ‘jazz’, anch’-
esso nato da simbiosi e insolite connessioni tra la cul-
tura musicale dei bianchi e quella dei neri.
Da tutte queste componenti – la musica per banda,
i ministrel show, il ragtime e lo stride – si sviluppò lo
stile di New Orleans, che ebbe fra i suoi iniziatori
George Lewis, Freddie Keppard,….e Buddy Bolden.
Probabilmente, il primo cornettista a capo di una
banda di colore fu Frances ‘Buddy’ Bolden, nato nella
città del delta il 6 settembre 1877 e diventato in breve
tempo assai popolare.
Purtroppo, di lui non possediamo alcun documento
sonoro, ma la testimonianza di Bunk Johnson – anch’-
egli suonatore di cornetta, figlio di uno schiavo e di
una indiana, vissuto nella stessa epoca ma scomparso
diciott’anni più tardi, nel 1949 – può essere utile a com-
prendere l’importanza del suo apporto alla definizione
del nascente ‘jazz’.
‘Facevo parte dell’orchestra di Adam Oliver’ disse John-
son, ‘poi ebbi modo di ascoltare Bolden e capii che avrei
dovuto assolutamente lavorare con lui. Buddy eseguiva
i blues come nessun altro sapeva fare. Io adoravo anche
la quadriglia e pure lui era innamorato: così cominciam-
mo a suonare insieme.
Il nostro cavallo di battaglia era proprio una quadriglia,
la stessa che fornì la base a quel tema che diventò famo-
so in tutto il mondo come ‘Tiger Rag’.
Bolden viveva in modo sregolato, beveva a più non
posso, si logorava suonando dovunque e a qualsiasi ora
del giorno e della notte; così, nel 1907, finì in un manico-
mio di Jackson, vicino Los Angeles, dopo un’ennesima
scenata causata dall’alcolismo.
Vi rimase, dimenticato da tutti, fino al 1931, quando
morì senza che nessuno ne reclamasse le spoglie!’.