Prosegue in:
Dialoghi con Pietro Autier: Stregoni (2/3) &
Dialoghi con Pietro Autier 2: Carlos Castaneda
Gli occhi di Atget: Carlos Castaneda (2)
Da:
Nella descrizione degli stregoni, le nostre vite hanno
origine nell‘infinito e terminano dove hanno avuto
origine: nell’infinito.
Gran parte dei processi che ho descritto nei miei libri
hanno a che fare con il naturale scambio di idee a cui
partecipavo come essere sociale sotto l’impatto dei
nuovi assunti.
Nel contesto del mio lavoro antropologico sul cam-
po stava accadendo qualcosa di più pressante che
un semplice invito a interiorizzare i processi della
nuova cognizione sciamanica; si trattava piuttosto di
una pretesa.
Don Juan mi spiegò che il fatto energetico, fonda-
mento del sistema cognitivo degli sciamani dell’-
antico Messico, era che ogni sfumatura del cosmo
è un’espressione di energia.
Grazie alla loro facoltà di vedere l’energia diretta-
mente, gli sciamani scoprirono il fatto energetico
che l’intero universo è composto da una coppia di
forze, opposte e complementari al tempo stesso,
che chiamarono energia animata ed energia inani-
mata.
Essi videro che l’energia inanimata non ha consape-
volezza.
La consapevolezza, per gli sciamani, è una condizione
vibratoria dell’energia animata.
Don Juan sosteneva che gli sciamani dell’antico Messi-
co erano stati i primi a vedere che tutti gli organismi
della Terra possiedono energia vibratoria.
Li chiamarono esseri organici e videro che è l’organi-
smo stesso a determinare la coesione e i limiti di que-
sta energia.
Videro anche che ci sono agglomerati di energia ani-
mata, vibratoria, che possiedono una propria coesio-
ne, indipendente dai legami di un organismo.
Li chiamarono esseri inorganici e li descrissero come
masse di energia coesa che risultano invisibili all’oc-
chio umano: un’energia che è consapevole di se stes-
sa e possiede un’unità determinata da una forza ag-
gregante diversa dalla forza aggregante di un orga-
nismo.
Gli sciamani della stirpe di don Juan videro che la
condizione essenziale dell’energia animata, organica
o inorganica, è quella di trasformare l’energia dell’u-
niverso nel suo complesso in dati sensoriali.
Nel caso degli esseri organici, questi dati sensoriali si
trasformano quindi in un sistema di interpretazione
nel quale l’energia viene classificata, e a ogni classifi-
cazione, qualunque essa sia, viene assegnata una de-
terminata reazione.
Gli stregoni affermano che, nel regno degli esseri
inorganici, i dati sensoriali in cui l’energia viene tra-
sformata dagli esseri inorganici deve essere per defi-
nizione interpretata da loro, anche se dovessero far-
lo in modo pressoché incomprensibile.
Secondo la logica degli sciamani, nel caso degli es-
seri umani, il sistema di interpretazione dei dati sen-
soriali è la loro cognizione.
Essi sostengono che la cognizione umana può essere
temporaneamente interrotta, dal momento che si trat-
ta semplicemente di un sistema tassonomico, nel qua-
le le reazioni sono state classificate insieme all’inter-
pretazione dei dati sensoriali.
Gli stregoni sostengono che, quando avviene questa
interruzione, l’energia che fluisce nell’universo può
essere percepita direttamente.
Essi affermano che percepire direttamente l’energia
è come vederla con gli occhi, anche se gli occhi sono
coinvolti solo in parte.
La percezione diretta dell’energia consentì agli stre-
goni della stirpe di don Juan di vedere gli esseri uma-
ni come agglomerati di campi di energia che appaio-
no sotto forma di sfere luminose.
(Carlos Castaneda, Gli insegnamenti di don Juan)