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Van Meegeren (il più grande falsario…)
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l’oscuro abisso del passato (i maestri…) (3)
Ciònonostante, anche davanti l’evidenza del falso, i
poliziotti che raccolsero le sue torrenziali rivelazio-
ni (di interminabili conferenze), ritennero un simile
scenario completamente inverosimile.
O VM è diventato pazzo – pensarono -oppure ha in-
ventato questa assurda storiella per occultare crimi-
ni ancora più gravi.
Sennonché, non appena furono disponibili le radio-
grafie del ‘Cristo e l’adultera’, si appurò senza possi-
bilità di equivoco che le tracce del dipinto sottostan-
te corrispondevano alla perfezione a quelle descrit-
te da VM.
Questa in sé non era una prova decisiva: una volta se-
minato il germe del dubbio, però, non sfuggirono a
nessuno le evidenti assonanze estetiche fra il ‘Cristo e
l’adultera’ e gli altri cinque Vermeer che VM sosteneva
di aver realizzato.
Innegabili sembravano soprattutto i punti di contatto
con gli ultimi due, ‘Isacco che benedice Giacobbe’ e la
‘Lavanda dei piedi’.
Si cominciò anche a notare con progressivo sconcerto
che nessuno dei sei quadri denunciava la minima pa-
rentela con i Vermeer conosciuti sino a quel momento,
a parte il discusso ‘Cristo in casa di Marta e Maria’, che
pure a sua volta non somigliava alle tele rivendicate
da VM.
Sempre più confusi e sbalorditi, i poliziotti e gli ufficiali
dei Servizi di Sicurezza proposero a VM di dimostrare la
sua tesi producendo una copia del ‘Cristo a Emmmaus’.
Si trattava di un invito perlomeno ingenuo, in quanto ciò
non avrebbe dimostrato assolutamente nulla: qualsiasi
falsario esperto sarebbe stato in grado di realizzare una
copia perfetta di quel dipinto.
VM disse che era un’idea ridicola, e rilanciò: chiese di
essere rimesso in libertà e di poter lavorare nel suo stu-
dio, coi materiali – e le droghe – di cui aveva bisogno.
Dopodiché avrebbe creato un nuovo Vermeer sotto la
stretta sorveglianza della polizia.
La notizia, com’era prevedibile, suscitò un pandemonio
nelle redazioni dei giornali.
VAN MEEGEREN DIPINGE PER LA SUA VITA!
Fu il titolo più sobrio che apparve sulle testate d’Olan-
da in quei giorni convulsi.
Il soggetto che VM scelse per realizzare il suo decimo
Vermeer fu ‘Gesù fra i dottori’ – detto anche ‘giovane
Cristo che insegna nel Tempio’.
Una scelta non priva di ironia, naturalmente.
La polizia mise a disposizione di VM tutto ciò che
aveva richiesto:
gli oli essenziali, i pigmenti di Vermeer, il fenolo, la
formaldeide e, dulcis in fundo, la morfina.
Due mesi dopo, il risultato finale (copiato) – una tela
di grosse dimensioni – non fu certo memorabile, anche
se sicuramente migliore degli ultimi tre falsi.
Con ciò VM aveva dimostrato al mondo intero l’arte
della sua natura, ciò con cui si procacciava e procac-
ciava da vivere…..
Tanti auguri VM……….
(L. Guarnieri, La doppia vita di Vermeer)
(Dedicato ai grandi falsari della…. democrazia):
PD: in senato proposta per bloccare… la democrazia…..