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La gnosi adattando il cristianesimo alla propria mentali-
tà e ai propri schemi, lo elabora al di fuori di qualsiasi
prospettiva cosmologica e storica o, più esattamente, in
contrasto con simili prospettive.
In rivolta contro il mondo che essa reputa l’opera aborti-
ta o malvagia di un Demiurgo inferiore o di un Dio Mal-
vagio, in rivolta contro il tempo in cui si svolge la storia
di questo mondo e si manifesta l’azione difettosa o male-
fica di questo Creatore e che per l’uomo è decadimento,
asservimento al male e alla sofferenza, la Gnosi concepi-
sce il tempo come uno ‘pseudos’ una menzogna e un luo-
go di menzogna, e la Salvezza come una liberazione fuo-
ri dal mondo e del tempo procurata dalla rivelazione di
un Dio assolutamente Buono e Ignoto, estraneo al mondo
e alla storia dei quali è irresponsabile, un Dio che sfugge
a qualsiasi conoscenza derivata dallo spettacolo del mon-
do o dal corso naturale delle cose e della storia.
La rivelazione, gli interventi di questo Dio trascendente
avvengono controcorrente rispetto alla storia: essi non
sono né preparati né annunciati prima; sono colpi di sce-
na istantanei, improvvisi, che ne spezzano il corso; lun-
gi dal portare a compimento il passato, lo negano denun-
ciandone la falsità.
Il Nuovo Testamento, messaggio del Dio Buono e novità
assoluta, contraddice radicalmente il Vecchio, espressio-
ne del Creatore malvagio e tirannico; Gesù, indipenden-
temente da ogni profezia, appare bruscamente nell’anno
quindicesimo del regno di Tiberio.
E tale apparizione non è inserimento dell’eterno nel tem-
porale per il docetismo gnostico.
L’eone Cristo o il Salvatore non assume realmente una
carne umana; il suo corpo, i suoi atti, la sua Passione non
sono che apparenze o simboli.
Il tempo rimane un tempo spezzato, inorganico, e per-
tanto di carattere mitico, e la storia, anche quella di Gesù,
non ha in sé alcun significato divino.
Si potrebbe inoltre mostrare come per lo gnostico la sal-
vezza consista nel recupero di uno stato atemporale, sul
quale il tempo non ha presa, affrancato da ogni condizio-
namento tanto nel passato quanto nel futuro: è un atto di
conoscenza di ‘gnosi’, una illuminazione interiore che ri-
vela e fa riconoscere e ritrovare ….lo ‘spirito’, il suo vero
io, il suo essere eterno, la sua condizione ontologica, dei
quali il suo decadimento nel tempo può avergli fatto
smarrire provvisoriamente il ricordo e la coscienza, ma
che esso è incapace di annullare e che una volta riacqui-
sita non può essere perduta, qualunque cosa faccia …..
il Perfetto.