CONVERSAZIONE AL LUME DI CANDELA: EREMITI NELLA TAIGA (12)

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Nel quadro vediamo Feodos’ja Prokof’evna su una slitta contadina nell’atto

di venire trasportata attraverso Mosca verso il suo esilio.

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Su questa tela straordinaria possiamo cogliere tutta l’atmosfera dello scisma:

popi sghignazzanti, le facce preoccupate dei semplici e dei nobili chiaramente

simpatizzanti con la martire, i volti severi dei fautori dell’antichità, il ‘folle in

Cristo’.

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E al centro la stessa Feodos’ja Prokof’evna col simbolo delle sue convinzioni:

il segno di croce a due dita….

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Torniamo adesso sul sentiero che porta sul fiume Abakan. E’ una via, ce se

saremo già accorti, i cui inizi si perdono in un tempo lontano. Cerchiamo allora,

sia pure per sommi capi, di seguire questa traccia fino alla fine.

Lo scisma non venne sanato nemmeno dopo la morte dello zar Aleksej nel 1676.

Al contrario: la caduta di Nikon, le epidemie di peste, che in quegli anni avevano

falciato centinaia di migliaia di persone, e la morte inaspettata dello stesso zar

non avevano fatto che convincere gli scismatici che ‘Dio era dalla loro parte’.

Lo zar e la Chiesa si trovarono costretti a adottare misure severe. Ma ottennero

solo di aggravare la situazione.

Fra le masse si sparsero voci sulla fine del mondo.

Tale convinzione era così forte, che nello scisma comparvero correnti che predicavano

il suicidio volontario nel nome della ‘salvezza dell’Anticristo’.

Iniziarono a verificarsi suicidi di massa.

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C’erano uomini che si lasciavano morire di fame a decine, oppure si sbarravano

in casa e negli eremi. La forma più diffusa di tutte fu l’autoimmolazione: ‘il

fuoco purifica’. Si immolavano intere famiglie e villaggi. Gli storici ritengono

che si siano bruciati vivi 20.000 fautori tra i più fanatici della vecchia fede.

L’ascesa al trono di Pietro, con le sue innovazioni particolarmente marcate,

fu recepita dai Vecchi Credenti come quell’avvento dell’Anticristo già predetto

da tempo. Indifferente alla religione, Pietro ritenne tuttavia ragionevole ‘non

perseguitare’ gli scismatici, ma farne bensì un censimento e imporre loro una

tassazione doppia. Alcuni Vecchi Credenti accettarono di buon grado questa

legalilizzazione, altri ‘fuggirono‘ l’Anticristo in lontane foreste. Pietro istituì

l’apposito ufficio degli Scismatici per rintracciare i Vecchi Credenti che

cercavano di sottrarsi al tributo.

Ma grande è la terra russa!

Vi si trovarono molti punti reconditi ove l’occhio dello zar, né la sua mano

poterono mai giungere. A quel tempo la Siberia e le regioni dell’Oltrevolga,

del Nord e del corso del Don erano luoghi sperduti ove poterono insediarsi

gli scismatici. Ma la vita raggiungeva, accerchiava e divideva questi protestanti

la cui dissidenza si esprimeva nella vita religiosa, quotidiana e anche sociale.

All’inizio si formarono due correnti nello scisma: ‘sacerdotale’ e ‘asacerdotale’.

La corrente degli asacerdotali, priva di Chiesa com’era, si disperse assai presto

per monti e foreste e si suddivise in una moltitudine di sette, correnti e divisioni

dovute all’eterogeineità sociale, di stile di vita, d’ambiente e spesso anche al

capriccio dei predicatori.

Nel secolo scorso i Vecchi Credenti divennero oggetto dell’interesse di letterati,

storici ed etnologi. Questo è molto comprensibile. Si provi a immaginare una

casa in cui numerose generazioni abbiano compiuto le ristrutturazioni e i

rinnovamenti più vari: abbiano cambiato i mobili, le stoviglie, i vestiti, le

abitudini e all’improvviso in questa casa si scopra un vecchio solaio pieno

delle masserizie di bisnonni e trisnonni: certo questo non potrebbe mancare

di suscitare un vivo interesse.

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Dai tempi di Pietro la Russia era mutata fino a divenire irriconoscibile, ed

ecco che all’improvviso si scopriva un solaio del genere nelle foreste e sui

monti. La vita quotidiana, i vestiti, il cibo, le consuetudini, la lingua, le icone,

i riti, i vecchi libri manoscritti, le tradizioni dell’antichità – tutto era stato

preservato benissimo in quel museo vivente del passato.

Per di più molte correnti della vecchia fede erano nemiche del servaggio e

dello stesso potere dello zar. Questo aspetto della questione indusse l’esule

Herzen a tastare il terreno per una eventuale alleanza con i Vecchi Credenti.

Ben presto però si convinse che l’alleanza era impossibile. Da una parte, nelle

comunità contadine di Vecchi Credenti si era sviluppata una classe del tutto

in accordo con lo zarismo e dall’altra in molte correnti prevalevano un

oscurantismo retrogrado, una superstizione e un fanatismo contrari alla

natura della vita umana.

Tale era appunto la corrente detta dei fuggitivi.

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Costoro ritenevano che solo fuggendo e nascondendosi fosse possibile salvarsi

dall’Anticristo incarnato nella persona dello zar, dalla corvée feudale, dall’

oppressione dei potenti.

(Vasilij Peskov, Eremiti nella taiga)

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