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Ebbene, proprio questo era il tipo di partito che avevi ritenuto
capace di ospitare la tua fantasia, la tua dignità, la tua persona-
lità, la tua creatività.
E, quasi ciò non bastasse, nell’errore s’era inserita la monotona
vecchia illusione alla quale ci abbandoniamo, per mancanza di
scelta e per impotenza, tutti noi crediamo al miraggio di un
mondo che cambia: poter ancora lottare appoggiandoci alla bar-
ricata che ha un nome…Sinistra.
Infatti, escluso il breve periodo della campagna elettorale, dei
comizi in cui avevi sbugiardato i Papandreu, i direttori genera-
li, i consigli di amministrazione della sinistra ufficiale, ed esclu-
so quel viaggio a Mosca di cui soltanto gli amici sapevan qual-
cosa, non avevi fatto gran che per ricordare che la merda è …..
identica a destra, a sinistra, ed al centro.
Voglio dire: non t’eri mai impegnato a condurre la battaglia su
più fronti contemporaneamente. Al contrario, avevi scelto la
strategia del combattere un nemico per volta, avevi concentrato
le tue energie contro la destra e basta, contro il drago e basta.
‘Ora devo accuparmi di lui. Poi, se sarò vivo, mi occuperò degli
altri’.
Di proposito insomma avevi rinunciato ad agire secondo le
tue convinzioni e a tener conto che la sinistra è la migliore allea-
ta della destra, che nei paesi dove essa sta al potere rappresenta
il masso in cima alla Montagna, che nei paesi dove non ci sta
sostiene quel masso, gli Averoff, imitandone il gioco o integran-
dosi nel loro sistema.
Stessi mestieranti, stessi arrivisti, stessi opportunisti in tempo
di pace; stessi traditori o stessi vigliacchi, spesso, in tempo di
guerra.
E così t’eri comportato come se il drago non fosse un drago a
due teste, come se tu ignorassi che è inutile tentar di tagliare
la prima testa se non si taglia anche la seconda, che soltanto
attraverso una duplice e simultanea decapitazione si ottiene
la scomparsa del mostro e si può piantare un albero nuovo.
Ammesso, s’intende, che un albero nuovo dia buoni frutti,
che il miraggio d’un mondo che cambia nasconda un po’ di
verde e un po’ d’acqua.
(Oriana Fallaci, Un Uomo)