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Il mondo intero non è che l’ansante officina del nulla.
Solo il vino: ogni affanno che resta è forgiato nel nulla,
e se non fossero l’anima e il cuore protesi alla festa d’amore,
anche quest’anima, sì, e questo cuore, sarebbero persi nel nulla,
La frescura dei santi giardini? Tu no, non cercarne la grazia.
Guarda bene, fluente cipresso: non è che ombra lunga del nulla.
Gioia è quella che senza amarezza nel petto t’assale:
lassù, a prezzo di pena e di pianto, è la gioia del nulla.
In questi giorni veloci che t’hanno concesso di sosta,
posa un poco, ché il tempo è la lenta distesa del nulla.
Te aspettiamo, coppiere, sull’orlo d’un mare che langue:
guarda, rapida viene e c’inghiotte già l’onda del nulla.
Quanto m’arda il dolore, e afflizione corroda, ben vedi.
A che scriverne, dirne? Parole gettate nel nulla.
Non si creda l’asceta al sicuro dal gioco geloso d’amore,
ché dal convento al ritrovo dei magi c’è un passo che è nulla.
Corre il verso d’un grande poeta sonoro nel mondo:
fama e infamia, a chi ha gioia ribelle, è il frastuono del nulla.
(Hafez)