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….Transamericano per le pianure gelate del Middle West.
E la cosa vien fatta nonostante gli scherzi mancini del poliziotto Fix
tanto tenace e ostinato quanto il suo inconsapevole avversario.
Questo solerte detective convinto di avere in mano l’autore di un grosso
furto compiuto ai danni della Banca d’Inghilterra, compie anche lui
il giro in 80 giorni alle costole del distinto membro del Reform Club,
senza risultato pratico che un bel saggio di pugilato francese ai suoi
danni da parte di Gambalesta, in un punto imprecisato dell’Oceano
Pacifico, e un altrettanto perfetto saggio di pugilato inglese da parte
dello stesso Fogg negli uffici di polizia di Liverpool, nonché un campione
di pugni americani in un meeting di San Francisco per l’elezione del
giudice di pace.
Un fatto imprevisto risolve trionfalmente l’avventuroso viaggio del
gentiluomo, per il quale l’imprevisto non esisteva. Quando, giunto a
Londra un giorno prima del termine fissato, per via del viaggio compiuto
in senso contrario al movimento apparente del sole, Fogg è convinto
di aver mancato la vittoria per un ritardo di dieci minuti, l’inattesa offerta
di matrimonio di mistress Auda, la vedova parsi con gli occhi ‘limpidi
come i laghi dell’Himalaia’ porta Gambalesta, uscito in cerca di un
sacerdote, a scoprire all’ultimo momento che il calendario del suo esattissimo
padrone anticipava di un giorno su quello del Regno Unito.
La bella avventura ha quindi un lieto fine nel lieto mondo che marciava
con sereno ottimismo come un espresso a vapore senza sapere che davanti,
in un punto qualsiasi, mancava un pezzo di binario….
(…Ho riproposto a voi questo lontano articolo del 953, per rintracciare quel
pezzo di binario mancante, quando lo stesso articolo è qui riportato alla
vigilia, ma che dico, alla convergenza di interessi di tanti e troppi stati, che
uniti nell’intento di una, dicono risoluzione interventista, portano la pace
con la guerra, alla data odierna di un futuro sperato.
Fra gli innumerevoli focolai che infiammano il mondo intero, nel momento
in cui scrivo, la situazione alquanto delicata della Libia, ed il suo dittatore,
fino a qualche giorno fa, portato ad esempio di una rinnovata emancipazione
all’interno della lega Araba, desta l’attenzione internazionale.
Ed ecco come per incanto che il signor Fogg, si appresta di nuovo ad affrontare
il giro del mondo. Questo giramondo, in realtà, è distante mille miglia dalla
bontà creativa dall’utopismo del genio di Verne, il quale aveva una visione
del mondo compresi i cittadini che lo abitano, ed i suoi lettori, sicuramente più
ottimistica e felice; guardava cioè al futuro, immagginandolo fra l’altro con
ammirata fantasia ed intuizione, con egualitario ottimismo di una civiltà che
volgendo al progresso può cancellare divari, fra ricchi e poveri, fra paesi incivili
e quelli forse più civili.
La realtà odierna rispetto quella di allora era ed è sicuramente differente,
peggiore. Fino alla tristi vicende in cui il sogno utopistico di Fogg si confonde
del tutto in un interesse immutato di rinascita coloniale di Conradiana
memoria, dove i due diversi schieramenti hanno trovato conferma delle
loro perenni divergenze e visioni di una stessa società, in eventi apocalittici,
e dove il ricordo storico del Medioevo riprende il suo insperato vigore.
Certamente il signor Fogg non si troverebbe a suo agio, in questa situazione
dove il progresso è confuso con la più inutile guerra, dove il mai morto
colonialismo ha abdicato il passo ad un conflitto senza coscienza e senza
diritto alcuno. Dove il petrolio è l’unica grazia e Graal per ogni nefandezza,
dall’uno all’altro schieramento. Preferisco allora immaginare il mondo, e le
avventure in esso, come le descrive la penna di Verne, e trasporle per quanto
mi è possibile a voi, pur adoperando mezzi moderni per apportare un sogno
non dico antico o antiquato, ma sicuramente più sano, che gli stessi mezzi
offrono quotidianamente per un sogno onirico artificioso e malsano per cui
molto spesso si uccide e confonde.
Viaggiare in quel modo permette ancora di sognare, così come speravano i
nostri nonni; adesso il ‘nuovo Fogg’, viaggia come sempre ha fatto, ma per
intenti e scopi diversi, dove gli interessi e le finalità non sono quelle di un
gentiluomo armato del suo sano utopismo, ma bensì intenti e scopi utilitaristici
giustificati da cavilli burocratici, i quali per gli stessi motivi, e artificiose nonché
cavillose fandonie si apporta il terrore, la morte, la distruzione, la più nera
distruzione, solo per il nero…oro nero!
Certo da questo articolo del 953 e conseguente rivoluzione industriale sono stati
fatti passi da gigante, ed oggi da quel giro del mondo e il sogno che celava, si sono
rivelati per diversi intenti economici e motivi, ben altri viaggi.
Ben altri viaggi la macchina portentosa del vapore ha stimolato, motivato,
suscitato, finanziato nelle segrete viscere della terra, scordando della sua Anima,
e della sua certa provenienza, per altri tesori o ori nascosti.
Lo chiamano oro nero.
Li chiamano residui tossici di scorie nucleari, che famigerati batteri potrebbero
distruggere, e appenano di conseguenza gli animi degli intrepidi ‘nuovi
viaggiatori’.
Anche io ho sognato con Verne, ed ancora oggi, come allora, mi entusiasmo a
rileggere le sue pagine. Mi entusiasma il ricordo che mi divide fra la fantasia di
quei viaggi, e l’attuale stimolata da nuovi ed intraprendenti viaggiatori.
L’odierno viaggiare non conosce più ostacoli nella sua quotidiana esperienza,
non è più avventura, è comoda consuetudine in cabine extra lusso pressurizzate,
con schermi al plasma 20 pollici a stimolare una fantasia cerebrale persa nelle
pieghe del nuovo progresso. Dove turisti ipertecnologici si affannano in schermi
al plasma dimenticando il costo ed il sacrificio di quanto a loro concesso, ma
soprattutto dimenticando o forse non avendolo mai conosciuto, tradendo per
sempre il sogno di Verne ed del suo Fogg.
I tempi si sono ridotti, a dispetto della Povera Terra martoriata da incresciosi e
intraprendenti personaggi, che con i gentiluomini di un tempo, poco o nulla
hanno da condividere, eccetto che strane coincidenze linguistiche. Ed eccetto
che, datate abitudini da circolo privato dove il conto bancario sembra mai
estinguersi, proprio per quell’innata capacità di considerare il mondo non
come una scommessa contro il tempo, il luogo, le genti ed altro, ma bensì come
l’arte di manipolare lo stesso per le proprie esigenze personali unite agli
interessi di una classe sociale elevata che si racconta paladina di un mondo
civile contro un ‘altro’ incivile…ed i loro strani dittatori.
La martoriata Terra, che per farci sognare ancora, deve sacrificare la sua
Anima, il suo principio, la sua natura, ed il viaggio si riduce ad un fenomeno
‘onirico’ o peggio …’digitale’, di cui la mente rimane vittima di una condizione
‘neurologica’ passiva, dove si subisce il fascino di un viaggio lisergico in 3D,
completamente estraneo al mondo circostante.
Preferisco ben altri ‘viaggi’, ‘traguardi’, ‘sfide’, che sappiano mantenere inalterati
stimoli e passioni, creatività, ed emozioni, così come all’inizio dei tempi Madre
Natura e con essa l’Universo artefice del principio della vita…..
L’universo…non….
Il curatore del blog……24/03/2011)