80 GIORNI PER IL GIRO DEL MONDO (6)

Precedente capitolo:

80-giorni-per-il-giro-del-mondo-5.html &

vedevo-foreste.html



 

titre.gif

 

 




….Transamericano per le pianure gelate del Middle West.

E la cosa vien fatta nonostante gli scherzi mancini del poliziotto Fix

tanto tenace e ostinato quanto il suo inconsapevole avversario.

Questo solerte detective convinto di avere in mano l’autore di un grosso

furto compiuto ai danni della Banca d’Inghilterra, compie anche lui

il giro in 80 giorni alle costole del distinto membro del Reform Club,

senza risultato pratico che un bel saggio di pugilato francese ai suoi

danni da parte di Gambalesta, in un punto imprecisato dell’Oceano

Pacifico, e un altrettanto perfetto saggio di pugilato inglese da parte

dello stesso Fogg negli uffici di polizia di Liverpool, nonché un campione

di pugni americani in un meeting di San Francisco per l’elezione del

giudice di pace.


fig19.gif


Un fatto imprevisto risolve trionfalmente l’avventuroso viaggio del

gentiluomo, per il quale l’imprevisto non esisteva. Quando, giunto a

Londra un giorno prima del termine fissato, per via del viaggio compiuto

in senso contrario al movimento apparente del sole, Fogg è convinto

di aver mancato la vittoria per un ritardo di dieci minuti, l’inattesa offerta

di matrimonio di mistress Auda, la vedova parsi con gli occhi ‘limpidi

come i laghi dell’Himalaia’ porta Gambalesta, uscito in cerca di un

sacerdote, a scoprire all’ultimo momento che il calendario del suo esattissimo

padrone anticipava di un giorno su quello del Regno Unito.

La bella avventura ha quindi un lieto fine nel lieto mondo che marciava

con sereno ottimismo come un espresso a vapore senza sapere che davanti,

in un punto qualsiasi, mancava un pezzo di binario….


george-bush-leads-the-us-towar.jpg

 

(…Ho riproposto a voi questo lontano articolo del 953, per rintracciare quel

pezzo di binario mancante, quando lo stesso articolo è qui riportato alla

vigilia, ma che dico, alla convergenza di interessi di tanti e troppi stati, che

uniti nell’intento di una, dicono risoluzione interventista, portano la pace

con la guerra, alla data odierna di un futuro sperato.

Fra gli innumerevoli focolai che infiammano il mondo intero, nel momento

in cui scrivo, la situazione alquanto delicata della Libia, ed il suo dittatore,

fino a qualche giorno fa, portato ad esempio di una rinnovata emancipazione

all’interno della lega Araba, desta l’attenzione internazionale.

Ed ecco come per incanto che il signor Fogg, si appresta di nuovo ad affrontare

il giro del mondo. Questo giramondo, in realtà, è distante mille miglia dalla

bontà creativa dall’utopismo del genio di Verne, il quale aveva una visione

del mondo compresi i cittadini che lo abitano, ed i suoi lettori, sicuramente più

ottimistica e felice; guardava cioè al futuro, immagginandolo fra l’altro con

ammirata fantasia ed intuizione, con egualitario ottimismo di una civiltà che

volgendo al progresso può cancellare divari, fra ricchi e poveri, fra paesi incivili

e quelli forse più civili.

La realtà odierna rispetto quella di allora era ed è sicuramente differente,

peggiore. Fino alla tristi vicende in cui il sogno utopistico di Fogg si confonde

del tutto in un interesse immutato di rinascita coloniale di Conradiana

memoria, dove i due diversi schieramenti hanno trovato conferma delle

loro perenni divergenze e visioni di una stessa società, in eventi apocalittici,

e dove il ricordo storico del Medioevo riprende il suo insperato vigore.

Certamente il signor Fogg non si troverebbe a suo agio, in questa situazione

dove il progresso è confuso con la più inutile guerra, dove il mai morto

colonialismo ha abdicato il passo ad un conflitto senza coscienza e senza

diritto alcuno. Dove il petrolio è l’unica grazia e Graal per ogni nefandezza,

dall’uno all’altro schieramento. Preferisco allora immaginare il mondo, e le

avventure in esso, come le descrive la penna di Verne, e trasporle per quanto

mi è possibile a voi, pur adoperando mezzi moderni per apportare un sogno

non dico antico o antiquato, ma sicuramente più sano, che gli stessi mezzi

offrono quotidianamente per un sogno onirico artificioso e malsano per cui

molto spesso si uccide e confonde.

Viaggiare in quel modo permette ancora di sognare, così come speravano i

nostri nonni; adesso il ‘nuovo Fogg’, viaggia come sempre ha fatto, ma per

intenti e scopi diversi, dove gli interessi e le finalità non sono quelle di un

gentiluomo armato del suo sano utopismo, ma bensì intenti e scopi utilitaristici

giustificati da cavilli burocratici, i quali per gli stessi motivi, e artificiose nonché

cavillose fandonie si apporta il terrore, la morte, la distruzione, la più nera

distruzione, solo per il nero…oro nero!

Certo da questo articolo del 953 e conseguente rivoluzione industriale sono stati

fatti passi da gigante, ed oggi da quel giro del mondo e il sogno che celava, si sono

rivelati per diversi intenti economici e motivi, ben altri viaggi.

Ben altri viaggi la macchina portentosa del vapore ha stimolato, motivato,

suscitato, finanziato nelle segrete viscere della terra, scordando della sua Anima,

e della sua certa provenienza, per altri tesori o ori nascosti.

Lo chiamano oro nero.

Li chiamano residui tossici di scorie nucleari, che famigerati batteri potrebbero

distruggere, e appenano di conseguenza gli animi degli intrepidi ‘nuovi

viaggiatori’.

Anche io ho sognato con Verne, ed ancora oggi, come allora, mi entusiasmo a

rileggere le sue pagine. Mi entusiasma il ricordo che mi divide fra la fantasia di

quei viaggi, e l’attuale stimolata da nuovi ed intraprendenti viaggiatori.

L’odierno viaggiare non conosce più ostacoli nella sua quotidiana esperienza,

non è più avventura, è comoda consuetudine in cabine extra lusso pressurizzate,

con schermi al plasma 20 pollici a stimolare una fantasia cerebrale persa nelle

pieghe del nuovo progresso. Dove turisti ipertecnologici si affannano in schermi

al plasma dimenticando il costo ed il sacrificio di quanto a loro concesso, ma

soprattutto dimenticando o forse non avendolo mai conosciuto, tradendo per

sempre il sogno di Verne ed del suo Fogg.

I tempi si sono ridotti, a dispetto della Povera Terra martoriata da incresciosi e

intraprendenti personaggi, che con i gentiluomini di un tempo, poco o nulla

hanno da condividere, eccetto che strane coincidenze linguistiche. Ed eccetto

che, datate abitudini da circolo privato dove il conto bancario sembra mai

estinguersi, proprio per quell’innata capacità di considerare il mondo non

come una scommessa contro il tempo, il luogo, le genti ed altro, ma bensì come

l’arte di manipolare lo stesso per le proprie esigenze personali unite agli

interessi di una classe sociale elevata che si racconta paladina di un mondo

civile contro un ‘altro’ incivile…ed i loro strani dittatori.

La martoriata Terra, che per farci sognare ancora, deve sacrificare la sua

Anima, il suo principio, la sua natura, ed il viaggio si riduce ad un fenomeno

‘onirico’ o peggio …’digitale’, di cui la mente rimane vittima di una condizione

‘neurologica’ passiva, dove si subisce il fascino di un viaggio lisergico in 3D,

completamente estraneo al mondo circostante.

Preferisco ben altri ‘viaggi’, ‘traguardi’, ‘sfide’, che sappiano mantenere inalterati

stimoli e passioni, creatività, ed emozioni, così come all’inizio dei tempi Madre

Natura e con essa l’Universo artefice del principio della vita…..

L’universo…non….

Il curatore del blog……24/03/2011)






 

fig4.gif