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Del signor Fogg esquire i suoi compatrioti non sapevano altro che
era membro del Reform Club, ove trascorreva con cronometrica
esattezza quattordici delle ventiquattro ore di ogni giorno.
Fisicamente si diceva che rassomigliasse a Byron – nella testa poiché
era senza difetti ai piedi -. Le sue uniche occupazioni erano la
lettura dei quotidiani e il gioco del whist.
La sua capacità più spiccata pare dovesse essere quella di dissertare
con sobria esattezza di argomenti geografici, ‘certo era un uomo che
aveva dovuto viaggiare dappertutto, per lo meno in ispirito…’.
La monotona esattezza con cui regolava i suoi atti, gli aveva procurato
fama di eccentrico.
La regolarità con la quale destinava le sue vincite al gioco ad opere di
carità facevano supporre che avesse nobile sentire. Che fosse uomo d’
onore restava sottointeso, avendo egli la duplice qualità di gentiluomo
britannico e di membro del Reform Club.
La sua sostanza ammontava a 40.000 sterline depositate presso i Fratelli
Baring. La metà le arrischia alla pari nella nota scommessa, 19.000 ne spende
per portare a termine il viaggio.
Poiché era di quella razza di inglesi che fanno visitare dal loro servo i paesi
che essi attraversano, per la maggior parte del viaggio regola le sue occupazioni
sostituendo soltanto lo studio del Bradshaw alla lettura dei quotidiani:
il whist resta la sua attività preminente.
Ma Verne nel tratteggiare con una certa bonaria ironia il suo personaggio gli
ha dato le due qualità che dell’opinione comune andavano unite al ritratto
ideale del gentlemen britannico: non stupirsi mai di nulla e saper stupire
gli altri.
E’ questa regola dell’eccentricità che i contemporanei di Verne ritenevano
patrimonio ereditario dei cittadini britannici di classe elevata.
(continua….)