DEMONI E SQUILIBRI (14)

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Questo libro con il suo titolo curioso ‘Esplorazioni evolutive’ sollecita

nuove domande sull’universo.

Non che ogni cosa sia nascosta e che la scienza debba scovare gli

enigmi portando alla luce fatti ignoti, anche se spesso capita che

la scienza proceda in modo tale da scoprire fatti nuovi. Piuttosto, può

darsi che il mondo sia brutalmente davanti ai nostri occhi, ma che, di esso,

ci manchino le domande che ci consentirebbero di vedere. Circolano

racconti, ma forse si limitano a essere tali, sulla reazione dei nativi caraibici

davanti alle prime navi spagnole, navi che essi non vedevano.

Di esse infatti non possedevano alcun concetto.

Brutalmente davanti a noi: la chiusura delle attività catalitiche e delle

attività di lavoro in un agente autonomo, mediante cui esso costruisce

una seconda copia grezza di se stesso da piccoli mattoni, collegando

con abilità processi esoergonici endoergonici.

Una cellula, o una colonia di cellule, sta propagando questa organizzazione

di processo.

Prenderò le mosse dal ‘demone di Maxwell’ e dalla ragione per cui la

misurazione di un sistema è remunerativa solo in una situazione di non

equilibrio. Situazione in cui le misurazioni si possono archiviare in memoria

e impiegare per estrarre lavoro dal sistema misurato.

In fisica, il demone di Maxwell è il luogo per eccellenza nel quale ritroviamo

materia, energia e informazione insieme. Eppure, scopriremo che il demone

e i suoi sforzi di misurazione sono dannatamente incompleti!


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L’universo nella sua globalità – dalle galassie ai sistemi planetari e certamente

alle biosfere, la nostra non meno di ogni altra – è gravida di entità che

misurano spostamenti dall’equilibrio, che sono fonte di energia.

Basti pensare alla brulicante attività di una comunità eterogenea di 

microbi che co-evolse nella notte dei tempi e che collegò con successo

reazioni esoergoniche e reazioni endoergoniche alimentate dal sole

e da altre fonti ricche di energia.

E poiché la biosfera ci riesce e fa parte dell’universo, allora anche l’

universo è capace di fare questo. 

La nascita di ecosistemi autocostruttivi deve, in un modo o nell’altro,

essere argomento della fisica. E’ significativo, quindi che la fisica

attuale sia priva di teorie che si occupano di tali questioni. Il fatto

puro e semplice che una biosfera costruisca questa sbalorditiva

complessità e diversità indica che la fisica contemporanea si lascia

sfuggire qualcosa di fondamentale: che una biosfera diventa complessa;

e che l’universo diventa complesso. 

(……) Il cuore dell’enigma riguarda la comprensione adeguata del 

concetto di ‘organizzazione’ e di ‘organizzazione propagante, o diversificante’.

Più in profondità, il mistero attiene alla manifestazione storica, a partire

dal Big-Bang, di strutture connesse di materia e di energia e dei processi

mediante cui in una biosfera, o nell’universo stesso, compare una crescente

diversità di tipi di materia, di fonti di energia e di tipi di processi: proprio

ciò che abbiamo davanti agli occhi e che pure non siamo stati capaci di

vedere.

Una biosfera fa tutte queste cose.

La nostra di biosfera, ha alle spalle quattro miliardi di anni di maestosa

creatività, una creatività ancora non ben compresa.

Ne dubitate?

Aprite gli occhi e guardatevi intorno…..

(Stuart Kauffman, Esplorazioni evolutive)







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DEMONI E SQUILIBRI (14)ultima modifica: 2012-05-09T00:00:00+02:00da giuliano106
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