IL SUICIDIO DI UN GRANDE (Giacomo Bove 1852 – 1887)

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un

incontro

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Frammenti in rima


 

il suicidio di un grande







Quando una domenica dell’agosto 1887 il suo corpo fu rin-

venuto ai piedi di un gelso che cresceva gagliardo sulle

sponde dell’Adige, poco fuori di Verona, Giacomo Bove era

un uomo celebre.

Il suo suicidio fece rumore.

 

il suicidio di un grande


Giusta l’epoca, vi fu chi sondò la vita dell’estinto per capire

le ragioni del gesto.

La dominante cultura positivistica decretò che la causa del-

la scelta fatale, frutto di un grave malessere psicologico, do-

veva ricercarsi in un morbo che Bove aveva contratto duran-

te l’esplorazione del Congo.

 

il suicidio di un grande


La sorte degli esploratori è bruciata dalla curiosità, una fre-

nesia di cui non si conosce radice, ma che trova la propria

felice realizzazione nella sventatezza sorprendente delle

imprese.

La passione per il viaggio di scoperta, di indagine, non ha

ragioni strettamante geografiche, né atmosferiche.

 

il suicidio di un grande


E’ un rapimento dell’essere con sommovimenti verso tutto

quanto si reputa sconosciuto. Si tratta, forse, soltanto di

una sfida. Donde venga tuttavia questa frenesia resta un

mistero connesso con un istinto ancestrale anche se la spin-

ta può venire dal luogo ove futuri esploratori si sono tro-

vati a nascere: specie per alcuni che vengono al mondo in

luoghi marinari.

 

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Nel 1881 si annunciava la spedizione artica di Nils Adolf

Erik Nordenskjold, professore di mineralogia all’università

di Stoccolma, che voleva svelare uno dei grandi segreti geo-

grafici: il passaggio del nord-est.

Bove, affascinato dall’impresa si attivò affinché il Ministe-

ro della Marina lo facesse partecipare all’esplorazione.

 

il suicidio di un grande


Il viaggio si presentava eccezionale: si trattava di salpare

da Goteborg costeggiare tutte le regioni settentrionali dell’-

Europa, superare il capo Celjuskin, navigare lungo la Sibe-

ria, raggiungere la penisola di Ciukci, attraversare lo stretto

di Bering e poi discendere nei mari del Giappone, guadagna-

re l’Oceano Indiano, indi arrivare nel Mediterraneo.

 

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L’impresa, cui Bove era stato assegnato si risolse brillante-

mente, ma del successo non si sentì appagato.

L’occasione arrivò nel 1884, quando vennero in Italia da

Buenos Aires, il Ministro Plenipotenziario e il capitano

Moyano, appositamente incaricati dalla marina argenti-

na per chiedere al governo italiano un congedo per Giaco-

mo Bove, affinché potesse organizzare e dirigere una spe-

dizione, per conto dell’Argentina, alla Terra del Fuoco,

in Patagonia e nelle regioni del polo antartico……

(Giacomo Bove, Viaggio alla Terra del Fuoco)





 

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IL SUICIDIO DI UN GRANDE (Giacomo Bove 1852 – 1887)ultima modifica: 2013-01-14T00:00:00+01:00da giuliano106
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